#NUTRACEUTICA. Dal riso rosso una risposta per ridurre il colesterolo alto
27/07/15
Il progetto carRYR punta a migliorare trasporto e rilascio della monacolina K, che abbassa il colesterolo nel sangue.
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Il progetto carRYR punta a migliorare trasporto e rilascio della monacolina K, che abbassa il colesterolo nel sangue.
Un’erba medicamentosa utilizzata in Cina già nell’800 a.C e una ricerca innovativa per utilizzarne al meglio le potenzialità. Passato e futuro si incontrano nel progetto “carRYR”, del Dipartimento di Biotecnologie Chimica e Farmacia dell’Università degli Studi di Siena, vincitore del bando nutraceutica della Regione Toscana. Ci siamo fatti spiegare di cosa si tratta dalla professoressa Gemma Leone.
Quali sono gli elementi essenziali di carRYR?
Il riso rosso fermentato (RYR) è un alimento vegetale che contiene la monacolina K. Questo principio attivo, da un punto di vista chimico, è la stessa sostanza isolata per via sintetica dalla fermentazione dell’Aspergillus terreus, la lovastatina, già approvata farmacologicamente e utilizzata per abbassare il livello di colesterolo nel sangue e ridurre la presenza di trigliceridi. Il nostro obiettivo è quello di creare nuovi “veicoli di trasporto” e di rilascio controllato di estratti di riso rosso fermentato, sfruttandone così il valore naturale, senza dover ricorrere a prodotti di sintesi.
Quali sono questi veicoli “trasportatori” da cui prende il nome anche il vostro progetto?
Sono gel polisaccaridici, ovvero materiali semisolidi ad elevato contenuto acquoso che potrebbero garantire una serie di vantaggi nel trasporto per favorire l’assorbimento della sostanza. Noi puntiamo a realizzarli per potenziare la biodisponibilità della sostanza ma anche per proteggerla e garantire il raggiungimento del sito bersaglio in dosi efficaci ma non tossiche.
In che modo intendete ottenere questo risultato?
In una prima fase analizzeremo le formulazioni a base di polisaccaridi naturali, il cui utilizzo è stato approvato in quanto biocompatibili e atossici. Questa parte del progetto punta a ottenere una nuova formulazione che migliori il prodotto riducendo i rischi di ‘effetti collaterali’. Nella seconda fase, invece, metteremo a punto nuovi sistemi di trasporto a base di liposomi, che sono delle vescicole lipidiche in grado di potenziare la disponibilità della monocolina K.
Qual è il vantaggio, in termini pratici della via naturale rispetto a quella sintetica?
Numerosi studi hanno dimostrato che l’estratto di riso rosso fermentato che contiene monacolina K ha una maggiore efficacia rispetto alla lovastatina isolata dall’Aspergillus terreus o ottenuta per via sintetica. Tale maggiore efficacia è legata alla maggior biodisponibilità e a ridotti effetti collaterali. Per questo già esistono in commercio, negli ultimi anni, numerosi prodotti contenenti monacolina K. Non ci sono, però, studi approfonditi sulla migliore forma farmaceutica con cui viene somministrata la monocolina. E’ questa è una pecca grave, perché può avere notevole influenza sulla sua efficacia.
Da chi è composto il team di lavoro del progetto?
Il gruppo di ricerca, costituito da chimico-farmaceutici, chimici e biologi, è composto da tre professori, 4 ricercatori e un assegnista di ricerca. L’ente capofila è l’Università degli Studi di Siena e MediBase s.r.l è l’impresa partecipante.
Tra gli obiettivi del progetto indicate anche quello di far crescere ricercatori in un settore emergente come quello della nutraceutica.
Sì, crediamo che sia importante formare giovani ricercatori in un settore in crescita. E’ una scelta precisa per attrarre nuovi finanziamenti, ma anche energie nuove, entusiasmo e capacità.
Come giudica l’impegno della Regione Toscana sul fronte della ricerca in campo nutraceutico?
La Regione sta lavorando bene sia sul fronte della ricerca che su quello degli utenti. Si parla molto di nutraceutica, che a livello concettuale è un po’ un ritorno al punto di partenza, ovvero all’uso di sostanze naturali, anche in ambito farmaceutico, per ridurre i rischi, gli effetti collaterali e per promuovere uno stile di vita corretto. E’ un ambito di studio e di lavoro interessante che può dare buoni risultati e che, a mio parere, merita di essere sostenuto.
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