Vaccini, Gsk conferma a Siena ricerca e produzione
22/09/15
Mancava solo il cambio di denominazione sociale a sancire il completamento della grande operazione che ha visto la cessione della divisione Vaccini di Novartis a GSK
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Mancava solo il cambio di denominazione sociale a sancire il completamento della grande operazione che ha visto la cessione della divisione Vaccini di Novartis a GSK
Dal 1 settembre 2015, infatti, la sede di Siena e Rosia della multinazionale farmaceutica inglese ha cambiato il proprio nome in GSK Vaccines S.r.l. Già presente in Italia con gli stabilimenti di Verona e Parma, specializzati nella produzione di farmaci, medicinali e altri prodotti di automedicazione, oggi GSK si assicura, attraverso i siti toscani di Siena e Rosia, la leadership nella ricerca, produzione e sviluppo di vaccini innovativi, diventando così il principale produttore di vaccini a livello mondiale.
La tradizione senese, che affonda le radici nel secolo scorso - l'Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno di Achille Sclavo nasce nel 1904 - non si interrompe e la “collina dei vaccini” resta saldamente ancorata alla città di Siena, capace di attrarre, negli anni, Ciba Geigy, Chiron, Novartis Vaccines e oggi, appunto GSK. Punto fermo di ogni operazione resta lui, lo scienziato Rino Rappuoli, padre di quella reverse vaccinology - tecnica innovativa per lo sviluppo di vaccini basata sul sequenziamento del genoma dei patogeni - che è stata fondamentale per la messa a punto del primo vaccino ad ampia protezione contro il meningococco di gruppo B. Oggi Rappuoli, dopo aver gestito la fase di transizione tra le due società, ha assunto il ruolo di Chief scientist, posizione dalla quale coordinerà la ricerca dei tre centri GSK: Siena, Rixensart (Belgio) e Rockville (Stati Uniti), ognuno dei quali resterà indipendente nella gestione di un portfolio di progetti.
“La decisione di mantenere il Centro Ricerca e Sviluppo di Siena - commenta il responsabile Giovanni Della Cioppa - è un riconoscimento al grande lavoro fatto negli anni scorsi e alla professionalità di un intero polo biotecnologico. Ci saranno molte novità: non si procederà più per segmenti di progetti, ma ogni centro avrà la piena responsabilità di un portfolio di potenziali vaccini, dal laboratorio allo sviluppo. Ciò aumenta le responsabilità di ogni sito, ma consente di programmare meglio e di fermare in tempo i progetti meno promettenti, concentrandosi su quelli migliori”.
La conferma di Siena come “capitale” dei vaccini, il mantenimento del centro ricerche - da sempre così attrattivo di “cervelli” da ogni parte del mondo - e l’approvazione di importanti investimenti da parte di GSK, come quelli per la realizzazione della nuova batterioteca, l’espansione del Quality Controll e la nuova Vial Line, significa assicurare alla Toscana e al suo Distretto (di cui Rino Rappuoli è presidente) una crescente credibilità, in Italia e non solo.
La presenza di aziende come GSK - che a livello mondiale nel 2014 ha fatturato 23 miliardi di sterline – insieme a Menarini, Eli Lilly, El En, Kedrion, solo per citarne alcune, non solo garantisce investimenti e occupazione di qualità, ma contribuisce ad alimentare quel sistema virtuoso in grado di attrarre in Toscana le persone più capaci e i progetti di impresa e di ricerca più innovativi.
Redazione Meet the Life Sciences
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