Meyer: tecniche di immaginazione guidata per combattere dolore e paura nei bambini
11/11/15
Se ne parla al Congresso nazionale della Società di anestesia e rianimazione neonatale e pediatrica italiana che prende il via domani a Firenze
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Se ne parla al Congresso nazionale della Società di anestesia e rianimazione neonatale e pediatrica italiana che prende il via domani a Firenze
C’è chi la chiama immaginazione guidata e chi approccio ipnotico. Il risultato è uno solo: predisporre il personale sanitario con un atteggiamento così positivo da consentire ai bambini di sottoporsi a manovre dolorose o a esami fastidiosi quali sono appunto quelli di risonanza magnetica, che richiedono di rimanere fermi per lungo tempo dentro lo scanner (il tubo). All’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, come spiega Andrea Messeri, responsabile della Terapia del Dolore e Cure Palliative, “si tratta di pratiche che utilizziamo da oltre 10 anni e che molti nostri operatori sanno utilizzare in relazione con i bambini. Adottiamo tecniche non farmacologiche di terapia del dolore, che vanno dall’approccio puramente ipnotico fino alla semplice distrazione per ridurre trauma e dolore in procedimenti come la puntura lombare, il prelievo di sangue, manovre dolorose in tutte le specialità dell’ospedale”.
Alternative a farmaci ed anestesia. Così i piccoli possono immaginare di avere un cappello magico che non fa sentire il dolore della puntura o di giocare con i pinguini al polo nord durante una medicazione per ustioni, come accade nella più recente applicazione della realtà virtuale con tecnica affine all’ipnosi. Il Meyer è stato uno dei primi ospedali italiani che già nel 2000 ha aperto le porte alla prof Leora Kuttner, esperta canadese considerata un’autorità a livello internazionale nell’applicazione di queste pratiche in ambito pediatrico. È da allora che nell’ospedale fiorentino il servizio di Terapia del Dolore e la psicologia ospedaliera svolgono corsi rivolti non solo al personale interno, ma anche agli specialisti provenienti dagli altri ospedali italiani. La tecnica ipnotica è utilizzata in molti centri pediatrici sia in Italia che all’estero ed è utile in ambito pediatrico perché riduce il ricorso ai farmaci. C’è una vasta letteratura in proposito e un vero e proprio guru in materia è Milton Erickson, i cui studi hanno fatto da apripista. Di queste esperienze si parlerà nella sessione dedicata alla Terapia del dolore del Congresso nazionale della Società di anestesia e rianimazione neonatale e pediatrica italiana (SARNePI) al via domani a Firenze.
Il congresso nazionale della SARNePI. Sono oltre trecento gli specialisti provenienti da tutta Italia che parteciperanno all’assise con l’obiettivo di dare risposta alla domanda che ogni genitori si pone: oggi è più sicura l’anestesia per i bambini piccoli? A confronto un nutrito parterre di esperti dei maggiori Centri pediatrici italiani e alcuni veri guru nel campo dell’anestesia internazionale, quali il neozelandese Brian Anderson per i suoi studi innovativi sul paracetamolo nella cura del dolore e l’australiano Andrew Davidson per le sue ricerca sulla tossicità dei farmaci sul sistema nervoso del bambino in via di sviluppo. La scelta di Firenze non è casuale. Importante è il ruolo del Meyer, l’ospedale pediatrico che sotto questo profilo vanta esperienze significative e avanzate in vari campi: nella gestione delle vie aeree, nel settore della neuroanestesia e nella terapia del dolore con l’approccio – davvero innovativo – al dolore cronico nel bambino. Un settore, quello del dolore e delle cure palliative, che pone il Meyer – insieme a Centri come il Santobono di Napoli – tra i punti di riferimento in Italia.
FONTE: Ufficio stampa Ospedale pediatrico Meyer di Firenze
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