Probiomedica regina di BioUpper. Con CapsuLight il sogno diventa realtà
11/05/17
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La spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna e dell’Università di Firenze si è aggiudicata i 50mila euro del progetto promosso da Novartis e Fondazione Cariplo
Un’idea bella e vincente. Il progetto CapsuLight realizzato da Probiomedica, spin-off “congiunta” della Scuola Superiore Sant'Anna e dell’Università di Firenze, ha conquistato BioUpper, il percorso a sostegno dei giovani talenti che vogliono creare una startup nelle scienze della vita, promosso da Novartis e Fondazione Cariplo. CapsuLight si è aggiudicato uno dei tre premi in palio, del valore di 50mila euro, grazie all’innovativa tecnica di cura dell’infezione da Helicobacter pylori basata sull’impiego della fototerapia.
L’annuncio dei vincitori e le premiazioni si sono svolte oggi, lunedì 8 maggio, a Roma, alla presenza del ministro della Sanità Beatrice Lorenzin. Il lungo percorso di Probiomedica in BioUpper era iniziato quasi un anno fa insieme ad altre 151, che avevano iniziato il cammino di training e accelerazione pensato per supportare nuove idee di impresa nel campo delle scienze della vita. Dopo la prima scrematura erano rimaste 17 aziende e poi 10, che si sono giocate la finale. Dalla Toscana, erano presenti alla premiazione anche il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale della Toscana, Stefano Scaramelli, e il direttore generale di Toscana Life Sciences (soggetto gestore del Distretto Scienze della vita), Andrea Paolini.
Probiomedica ha svolto il periodo di formazione e di confronto con professionisti del settori, tutor e business angels fino a coronare il sogno insieme ad altre due aziende: la campana KYME impegnata nel campo delle nanotecnologie e della diagnostica medica e la lombarda Postbiotica, che sviluppa nuove terapie a base di derivati di batteri ottenute grazie a un innovativo metodo di fermentazione.
Probiomedica, nata nel 2015, opera nel campo della creazione di applicazioni e device al servizio della salute e della persona. Ne avevamo già parlato in occasione del nostro viaggio alla scoperta dei vincitori del bando Bando FAS Salute 2014 della Regione Toscana. Qui potete leggere l’intervista realizzata nei mesi scorsi con il prof. Franco Fusi, tra i fondatori di Probiomedica, docente associato del Dipartimento di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche Mario Serio dell’Università degli Studi di Firenze, che è il soggetto capofila del progetto CapsuLight.
CapsuLight. Il progetto vincitore di BioUpper 2017 riunisce le competenze di tre gruppi di ricerca, eccellenze toscane nell’ambito della robotica, fotonica e biodinamica. Al centro del loro lavoro c’è una capsula piccola come un antibiotico, capace di trattare agenti causa di infezioni gastrointestinali sensibili alla luce. Tra questi, in particolare, l’Helicobacter pylori, batterio responsabile di gravi patologie gastriche, studiata per i pazienti antibiotico-resistenti, che rappresentano circa il 25% del totale. Il dispositivo è una capsula ingeribile che, una volta giunta nel tratto gastrico, eradica il batterio emettendo luce, evitando così gli effetti collaterali dell’attuale terapia antibiotica.
“Questo premio - afferma Giuseppe Tortora, socio e fondatore di Probiomedica - è un punto di partenza. Ripartiamo da qui, con più entusiasmo e anche con qualche preziosa risorsa in più. Sarà compito nostro far fruttare il contributo di BioUpper per dare al nostro progetto e alla nostra azienda una struttura imprenditoriale più solida e competitiva. Sono stati mesi molto impegnativi e molto positivi. BioUpper ci ha dato la possibilità di migliorare e conoscere meglio alcuni aspetti, soprattutto sul fronte della proprietà intellettuale e della struttura societaria. La forza e la qualità della ricerca che nasce in ambito accademico deve riuscire a saldarsi con questi elementi di business per dare gambe e forza a un’impresa. Ero convinto di queste cose nel mezzo del percorso di BioUpper e ne sono ancora convinto oggi che siamo arrivati alla fine di questo percorso nel modo migliore. E’ stato un bel lavoro di squadra. Personalmente ho seguito per molti mesi il progetto che poi è stato accompagnato in porto, al meglio, dal prof. Giovanni Romano e da Gianni Paoli”.
Ma qual è la ricetta vincente di CapsuLight? “Il nostro è un progetto che nasce da un’idea bella e che ha un grande impatto sociale, perché va a colpire gli effetti collaterali della terapia antibiotica. Secondo me la chiave del successo sta qui. Ora sta a noi rendere questa idea sempre più forte e vincente”.
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