La grande corsa della White Economy. Cresce e vale l’11 per cento del PIL
31/01/18
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Presentato da Confindustria il rapporto sulla filiera della salute in Italia 2018.
Integrazione tra pubblico e privato, investimento in ricerca e innovazione sono gli ingredienti alla base della crescita del settore
“Una delle principali aree di sviluppo dell'economia in cui il nostro Paese ha un considerevole vantaggio competitivo. Ciò anche grazie al modello di sanità pubblica adottato, all'integrazione virtuosa fra componente pubblica e privata e all'eccellenza nelle competenze espressa dalla componente medica e professionale”. Confidustria descrive con queste parole la cosiddetta “White Economy”, quel settore dell’economia che si occupa della cura e dell’assistenza delle persone. Un comparto che, stando ai dati del “Rapporto sulla filiera della salute in Italia 2018”, presentato nei giorni scorsi a Roma, contribuisce al PIL nazionale per il 10,7 per cento, dando lavoro a 2,4 milioni di persone. Il report, realizzato in collaborazione con AIOP, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme, fotografa una realtà in grande sviluppo.
È l'industria privata a fare la parte del leone nella white economy: un settore i cui principali indicatori di performance- nonostante la crisi - registrano miglioramenti significativi sia in termini percentuali, rispetto al totale nazionale, sia in termini assoluti. La filiera della salute "privata" (manifattura, commercio e servizi sanitari privati) rappresenta da sola, rispetto all'economia del Paese, il 4,9 per cento del fatturato (144 mld di euro), il 6,9 per cento del valore aggiunto (49 mld di euro), il 5,8 per cento dell'occupazione (circa 910.000 persone) e il 7,1 per cento delle esportazioni (oltre 28 mld di euro), con valori tutti in crescita rispetto al 2008. Dati che vanno in controtendenza rispetto all’immobilità economica italiana registrata negli anni tra il 2008 e il 2015. Il rapporto rivela, infatti, che il settore della salute è cresciuto del 14,3 per cento con un aumento dell’occupazione del 3,35 per cento a fronte di un dato nazionale in flessione del 9,2 per cento.
In questa cornice un elemento significativo è quello della spesa in ricerca e innovazione, che, nel 2016, ha raggiunto quota 2,8 miliardi di euro. Una cifra che, da sola, rappresenta il totale degli investimenti in ricerca e innovazione in Italia. La spinta all’innovazione, inoltre, è dimostrata dalla crescente partecipazione delle imprese della filiera ai bandi europei per la ricerca.
Una delle chiavi della crescita del settore, inoltre, è rappresentata dall’integrazione tra pubblico e privato. "Un mix unico – si legge nella nota di Confindustria - che, per svolgere appieno il suo ruolo di leva per lo sviluppo - suggerisce Confindustria - va inserito nel suo complesso come ambito di politica industriale, valorizzandone le eccellenze e promuovendole anche al di fuori del contesto italiano come elemento costitutivo del Made in Italy. Un ambito decisivo per la crescita economica degli anni futuri, che ha bisogno di risorse coerenti con questi obiettivi ambiziosi e con una domanda di salute in netto aumento: una migliore integrazione di risorse pubbliche e private, con lo sviluppo della sanità complementare, rappresenta in questo senso una scelta non più rinviabile".
"La salute – ha sottolineato Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria - è un driver dell'economia. Il secondo insieme alle infrastrutture, perché ha un forte impatto sulla vita e sulla società. Un settore che deve essere considerato sempre più come investimento e opportunità, non certo come costo, ance per l’export. Il nostro concetto di industria della sanità è largo, parliamo di manifattura, ma anche di servizi. In una società che invecchia come quella italiana, il costo deve necessariamente diventare un investimento, un'opportunità, un'idea di società del futuro, ma anche un grande contributo ad attrarre ricchezza nel Paese. Abbiamo capito che l'industria della filiera della salute può essere un driver anche per esportare. E l'export significa attrarre ricchezza nel Paese".
Per approfindire:
Scarica il Rapporto sulla filiera della salute in Italia 2018
Fonti: Adnkronos Salute; Askanews; 9 Colonne
TAGS: nutraceutica, ehealth, medical devices, biotech, pharma, imprese, articoloblog
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