Meyer, al via il progetto per il più grande campus pediatrico in Europa
14/03/18
Presentati i primi mille metri quadri attrezzati con le tecnologie multimediali
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Presentati i primi mille metri quadri attrezzati con le tecnologie multimediali
Il progetto è ambizioso, diventare il più importante campus pediatrico a livello europeo. Ma le basi ci sono già e sono state presentate ieri con l’inaugurazione delle prime aule multimediali del Meyer Health Campus. Mille metri quadri, sette aule e quattro sale attrezzate con le tecnologie multimediali. È il primo passo per di un grande progetto destinato a far nascere nell’ex facoltà teologica di via Cosimo il Vecchio una sede della didattica e della formazione dedicata ai pediatri di domani. Un investimento sulle nuove generazioni che ha, come obiettivo, quello di moltiplicare in modo esponenziale la capacità attrattiva del pediatrico fiorentino, anche a livello internazionale. Entro il 2019, saranno realizzati due nuovi auditorium (per un totale di circa trecento posti), altre aule di studio e di lettura per studenti e ricercatori, una foresteria per accogliere professori e studenti anche dall'estero e un bar/ristorante. È un investimento imponente, articolato in tre fasi: in tutto circa 4 milioni di euro coperti da un finanziamento statale e anche grazie al contributo della Fondazione Meyer. L’Università di Firenze concorrerà con mezzo milione di euro.
“Una vera e propria fabbrica di conoscenza targata Meyer, concepita per ispirare le nuove generazioni, attrarre e far crescere talenti attraverso modalità formative innovative, creando un ecosistema di buone relazioni e creatività”. Così Alberto Zanobini direttore generale del Meyer ha aperto, ieri, la cerimonia di inaugurazione alla presenza dell’assessore regionale per il diritto alla salute Stefania Saccardi e l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori e del rettore dell’Università degli Studi di Firenze Luigi Dei, che ha tenuto una lettura dedicato a ‘I giovani e la conoscenza’.
Il Campus, diretto dal professor Maurizio de Martino, sarà la sede di cinque scuole di specializzazione dell’Ateneo fiorentino, con un ampio ventaglio di scelta per i giovani medici, decisi a diventare professionisti della salute dei bambini: dalla Genetica alla Nefrologia, dalla Chirurgia pediatrica alla Pediatria e alla Neuropsichiatria infantile.
La promozione della salute. Tra le mission del Campus, anche quella di diventare un luogo deputato alla promozione della salute dei bambini, in tutte le sue declinazioni. Una parte degli spazi sarà infatti destinata anche ad attività formative delle associazioni di genitori e di volontariato accreditate dal Meyer. Ci sarà inoltre un’offerta formativa dedicata direttamente ai bambini e ai ragazzi, che, attraverso una collaborazione con le scuole, saranno coinvolti in prima persona con una serie di eventi didattici tutti pensati su misura per loro: divertendosi, impareranno a prendersi cura della loro salute e scopriranno i vantaggi di uno stile di vita sano.
Progettazione al via. Se i primi ambienti sono già a disposizione, pronti per essere utilizzati, i cantieri per la ristrutturazione dei restanti 3000 metri quadri partiranno nei prossimi mesi. Gli studi che effettueranno la progettazione sono già stati individuati: a immaginare e portare a compimento il Campus sarà l’equipe coordinata dallo studio RossiProdi associati, una realtà fiorentina che ha spalle una lunga esperienza, anche internazionale, nella progettazione di strutture formative di alto livello.
Cosa è stato inaugurato. Delle prime sette aule inaugurate tre ospitano il Centro di simulazione pediatrica regionale, una sala di lettura e una per le videoconferenze. Tutti gli ambienti sono intitolati a personaggi storici e intellettuali di quel periodo d’oro per la cultura fiorentina che fu l’Umanesimo: da Lorenzo il Magnifico a Pico della Mirandola, da Cosimo il Vecchio ad Agnolo Poliziano, da Marsilio Ficino a Cristoforo Landino. Tutti protagonisti di quella incredibile fucina di idee che, nella vicina villa di Careggi, fu l’Accademia neoplatonica, che ha ispirato anche Sandro Botticelli. La sala Cosimo il Vecchio si caratterizza per un elevato confort e una dotazione tecnologica di alto livello: ognuna delle 26 postazioni è dotata di microfono e un gruppo di grandi monitor piazzati al centro del tavolo permette a tutti i presenti una visione congiunta e immediata dei contenuti trattati. La disponibilità di un sistema di videoconferenza automatizzato renderà possibile effettuare incontri aperti a qualsiasi scambio di informazioni e a realtà dislocate a grande distanza. Qualche esempio: saranno possibili sessioni formative interattive o di video didattica, anche in collegamento con una sala operatoria. La sala sarà anche la sede elettiva dell’attività della Rete Pediatrica Regionale. Questo spazio potrà ospitare incontri tra i responsabili delle “pediatrie” toscane e ogni evento culturale o di scambio utili all’armonizzazione dei modelli assistenziali regionali, alla condivisione di acquisizioni scientifiche, alla programmazione di collaborazioni nella ricerca.
La sala di lettura “Lucrezia Borghi”. Al primo piano, c’è un posto speciale: accogliente, confortevole e colorato. Si tratta della sala di lettura dedicata a Lucrezia Borghi, studentessa Erasmus della facoltà di Economia dell’Università degli studi di Firenze, che, nel marzo del 2016, ha perso la vita in un tragico incidente in Spagna, mentre compiva un’importante esperienza formativa all’estero. Il Meyer, in accordo con la famiglia, ha voluto dedicare a Lucrezia un luogo simbolico, deputato alla crescita in termini di apprendimento e studio, dove cresce la ricerca e la conoscenza di cui Lucrezia era profondamente innamorata. La sala sarà aperta a tutti i frequentatori del Campus: docenti, professionisti in formazione o aggiornamento, studenti, specializzandi, tirocinanti e ospiti. Sarà dotata di 3 tavoli per un totale di 20 posti, con pc collegati in rete e con la possibilità di utilizzo di dispositivi personali con alimentazione elettrica per ogni postazione. Alla cerimonia di intitolazione erano presenti i familiari di Lucrezia e il presidente della Fondazione Meyer Gianpaolo Donzelli.
Il Centro di Simulazione pediatrica. Il Centro di Simulazione pediatrica. Tra le attività che hanno trovato posto al Campus, anche il Centro di Simulazione Pediatrica SIMMeyer, diretto dal dottor Marco de Luca, una realtà che negli ultimi anni si è affermata come punto di riferimento a livello nazionale. Il Centro si è sviluppato nel tempo con la proficua collaborazione di Harvard e del Boston Children's Hospital. Da tempo il Meyer ha investito su questo programma che promuove e supporta la qualità delle cure e la sicurezza del paziente pediatrico attraverso la formazione di tutto il personale sanitario che assiste il bambino e la sua famiglia. Grazie alla creazione di scenari realistici, la simulazione pediatrica è infatti una preziosa palestra per formare gli operatori, allenandoli a sconfiggere le criticità, migliorare la sicurezza, affinare il lavoro di squadra. Il bambino è sostituito da un sofisticato manichino interattivo in grado di riprodurre con elevata fedeltà le reazioni fisiologiche e vitali che il team di medici e infermieri dovrà affrontare nella realtà, riproducendo sia situazioni cliniche di routine fino sia venti più rari ed emergenze. L’errore, che in questo contesto può essere commesso senza correre rischi e diventa così un'importante fonte di apprendimento.
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