Ricerca clinica: trasparenza e facilita’ di gestione dati anche per le piccole aziende.
07/08/19
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Intervista al fondatore di Compliance srl e ideatore di HuCare Trial, piattaforma che mette al centro l’aderenza alla terapia.
Compliance srl si è aggiudicata un percorso di affiancamento e mentorship di 12 mesi presso il bioincubatore TLS, grazie al Premio Gaetano Marzotto 2019 (Network Incubatori, Acceleratori e Parchi Scientifici e Tecnologici): la start-up fiorentina ha sviluppato una piattaforma per la raccolta e la gestione dei dati negli studi clinici denominata HuCare Trial. Abbiamo fatto una chiacchierata con Giacomo Sebregondi, Fondatore di Compliance srl, per capire meglio quali sono i suoi piani e le funzionalità di HuCare Trial.
Di cosa si occupa Compliance srl e cosa vi contraddistingue?
Siamo a tutti gli effetti un gestionale per studi clinici. In parole povere uniamo tutta la filiera degli attori coinvolti nella sperimentazione di nuove terapie o di valutazione ampliamento terapeutico su farmaci già in commercio, facilitando l’inserimento e la gestione e analisi del dato clinico in tutto il processo. HuCare Trial è una piattaforma che connette il medico ricercatore ai pazienti e caregivers in una modalità veloce e intuitiva che consente diversi vantaggi tra cui la possibilità di fornire allo “sponsor” dello studio clinico (tendenzialmente l'azienda farmaceutica) dati la cui sorgente è più attendibile, poiché, per quanto possibile, di natura spontanea e non compromessi da terzi.
Che benefici possono trarre la ricerca e i pazienti dall’uso di HuCare?
Il saving sui costi e la raccolta di tipo elettronico che coinvolge il paziente arriva a far risparmiare fino al 9.8% del budget, che negli studi clinici è una cifra molto importante. In più l'applicazione ha un tool particolare che converte quello che è la terapia segnata in ecrf (Electronic case Report Form) dal medico, in un reminder per paziente o caregiver.
Questo elemento permette di avere una maggiore aderenza alla terapia con un enorme beneficio per il paziente e l’efficacia della cura ma anche con un sostanziale impatto sulla validità dello studio stesso. E’ dimostrato, infatti, che tra gli studi clinici che falliscono, circa un 20-30% è dovuto alla mancata aderenza alla terapia, cosa che comporta solitamente la necessità di arruolare un ulteriore 50% di pazienti per mantenere la stessa validità statistica con, ovviamente, tutti i costi correlati”.
Cosa distingue HuCare da altri software simili? Quali scelte avete preso per differenziarvi dalla concorrenza e qual è il vostro pubblico di riferimento?
Compliance srl con HuCare ha una connotazione di mercato particolare. Abbiamo deciso di non mirare a chiunque per piazzare il software, creando un prodotto tecnologicamente molto avanzato da distribuire in versione SaaS (Software as a Service) su tutte quelle realtà che non possono permettersi di svilupparne uno internamente.
Le CRO (Contract Research Organization) che portano avanti gli studi clinici si dividono in due macro-categorie: super-grandi (che fatturano miliardi) e piccole, con dai 6 ai 10 dipendenti, tendenzialmente tutti con formazione scientifica. Queste piccole aziende non hanno all'interno l'expertise e il know-how per realizzare un software, trovandosi ad avere un gap tecnologico rispetto alle grandi che non potrebbero colmare. Il nostro prodotto mira proprio a questi soggetti. Mentre le top ten che detengono il 60% e più del mercato sono per l'appunto solo 10, le altre con un fatturato decisamente più basso, sono però presenti in gran numero e dunque rimangono un target di rilievo.
Ma HuCare Trial non è solo migliore aderenza alla terapia. Come avviene la gestione del dato clinico?
Assolutamente si. La trasparenza dei dati nella ricerca clinica è un altro elemento portante e che noi non abbiamo sottovalutato. Nello sviluppo dell’azienda, infatti, stiamo puntando molto su questo aspetto poiché la piattaforma HuCare ha un elevato livello di tracciabilità del dato in tutti i suoi step e con tutti gli attori coinvolti nel flusso/processo.
Della trasparenza, non solo del dato ma anche dei risultati ottenuti, vorremmo fare un cavallo di battaglia: si pensi, infatti, che gli studi non condivisi o pubblicizzati, comportano una spesa enorme perché altri medici, potenzialmente interessati, si troveranno, in assenza di informazioni, a doverli replicare.
TAGS: Studi Clinici; Big Data; Gestione dati; Information Technology;
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