Hebimed, Human Exposomic Determinants of Immune Mediated Diseases, è un progetto internazionale di ricerca che vede coinvolti professionisti delle scienze della vita per i quali è stato selezionato un consorzio con 20 partners provenienti da 13 diversi Paesi.
In questo scenario l’Italia è rappresentata dal gruppo di ricerca del professor Francesco Dotta - direttore del Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e Neuroscienze dell’Università di Siena e dell’UOC Diabetologia dell’Aou Senese - che coordina un gruppo di ricerca tutto toscano composto da altri professori e giovani ricercatori tra cui Guido Sebastiani già premiato dalla Juvenile Diabetes Reserarch Foundation nel 2019 come miglior giovane ricercatore sul Diabete di tipo 1.
«È stato dimostrato che molti determinanti ambientali per le patologie croniche possono sottintendere a più malattie - spiega il professor Francesco Dotta -. I gruppi di ricerca, provenienti da tutta Europa, saranno complementari a livello di specificità ma tutti focalizzati sull’analizzare i fattori esterni cui viene esposto il corpo umano, quali virus, agenti inquinanti e microbi che, in un modo o in un altro, possono contribuire alla comparsa di determinate malattie»
Il commento di Guido Sebastiani, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Umberto di Mario ONLUS " Il nostro obiettivo all'interno del progetto HEDIMED è quello di comprendere i meccanismi molecolari che intervengono nell'interazione tra fattori ambientali e sistema immunitario. C'è ancora un importante gap da colmare per poter spiegare il continuo aumento dell'incidenza delle patologie del sistema immunitario, in cui certamente la genetica ha un ruolo ma non sempre è sufficiente a scatenare le reazioni avverse del sistema immunitario. Tutto ciò che ci circonda e con cui quotidianamente veniamo in contatto (esposoma) potrebbe plasmare il modo con cui il nostro organismo risponde a determinati stimoli, a volte in maniera patologica. L'obiettivo è ambizioso ma risulta necessario raggiungerlo ".
«Analizzeremo a livello molecolare i campioni che arriveranno da tutta Europa – conclude il professor Luca Bini, direttore del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Siena -. L’obiettivo è quello di identificare la fisiopatologia delle varie malattie che stiamo studiando, al fine di identificare quei bio-marcatori che possano permettere di fare diagnosi, prognosi e trattamenti utili per una migliore presa in carico dei pazienti affetti da queste patologie croniche».
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