Distretto e Dintorni, buona anche la seconda
25/09/18
A Firenze secondo appuntamento con i protagonisti delle life sciences toscane
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A Firenze secondo appuntamento con i protagonisti delle life sciences toscane
Si è svolto nei giorni scorsi a Firenze il secondo appuntamento del format ideato per far incontrare e conoscere i protagonisti del mondo delle scienze della vita in Toscana. La prima parte dell’evento è stata caratterizzata dalla presentazione di alcune realtà che operano nel territorio, mentre la seconda parte è stata dedicata ad un approfondimento dedicato, in questo caso, al “Blockchain” e alle opportunità di questa tecnologia applicate alle life sciences.
“Se vogliamo innovare dobbiamo essere i primi ad innovarci”. Con queste parole Simona Guerrini, di FoodMicroTeam ha aperto la serie di interventi della giornata, presentando l’attività della spin off dell’Università degli Studi di Firenze nata nel 2014. FMT fornisce assistenza tecnico-scientifica alle aziende agroalimentari, in particolare a quelle che producono bevande e alimenti fermentati, offrendo l’opportunità di appaltare il settore ricerca e sviluppo ad un gruppo multidisciplinare di esperti in microbiologia degli alimenti.
Tommaso Sbrana, CEO di IVTech, ha sottolineato come l’azienda pisana abbia tra i suoi principali obiettivi quelli di rafforzare e aumentare la presenza sul mercato estero con i propri prodotti innovativi nel settore della sperimentazione e delle colture cellulari in vitro.
Dopo due realtà è stata la volta di Colorobbia, leader nei prodotti per la decorazionedi ceramiche, porcellane e vetri, tra cui prodotti basati su nanoparticelle. Laura Niccolai, del Ce.Ri.Col, il centro di ricerca avanzata del gruppo, ha illustrato lo sviluppo dell’esperienza nelle nanotecnologie in ambito farmaceutico e diagnostico, che porterà a breve ad uno spin off del gruppo con un nutrito catalogo di nanoparticelle per varie applicazioni.
Sempre in tema di farmaceutico si colloca l’esperienza imprenditoriale e di ricerca di Lead Discovery Siena (LDS) presentata da Laura Maccari, project manager di questa realtà nata come spin off dell’Università di Siena nel 2012. LDS opera nel settore della scoperta e nello sviluppo di nuovi farmaci potendo contare sull’esperienza maturata dai soci fondatori e sull’entusiasmo e il know how dei giovani ricercatori che vi lavorano. “Abbiamo bisogno di tutte le professionalità che sono compatibili con noi e ci possano dare un supporto – ha sottolineato Maccari – dal punto di vista scientifico, ma anche su altri fronti”. Con Alessio Carnemolla, del centro analisi CAIM, la discussione è tornata dalla farmaceutica all’agroalimentare, settore in cui opera il laboratorio che ha sede a Follonica. CAIM nasce come laboratorio enologico nel 1981, ma con il tempo ha diversificato la propria operatività a tutte le matrici agroalimentari ed ambientali e oggi fornisce anche servizi di consulenza e formazione.
Uno dei temi che ha fatto da filo conduttore è stato quello della necessità di un maggiore supporto nello sviluppo della strategia di marketing per il settore, in particolare per le start-up.
A chiudere la prima parte della giornata è stato Stefano Chiellini, coordinatore della Fondazione Vita – Istituto Tecnico Superiore per le nuove Tecnologie della Vita, che ha presentato la scuola ad alta specializzazione tecnologica nata per preparare i futuri professionisti del settore farmaceutico, biotecnologico e dei dispositivi medici. La Fondazione funziona come un vero e proprio ponte tra il mondo della scuola e quello del lavoro. L’alta percentuale di assunzioni post corso - il 70 per cento degli studenti dopo i primi due mesi dalla fine del corso – ha sottolineato Chiellini, si spiega con i profili professionali che emergono dai corsi stessi, i quali sono suggeriti dalle stesse aziende che sostengo l’iniziativa. È per questo che Chiellini ha chiesto, anche alle aziende presenti a Distretto e Dintorni “quegli input fondamentali per capire le loro necessità e i percorsi formativi da costruire insieme”.
La seconda parte dell’evento è stato caratterizzato dal focus sul tema blockchain e sulle opportunità di questa tecnologia in ambito life sciences. Jacopo Montigiani, della JSB Solutions, ha aperto il suo intervento spiegando cosa è il blockchain e sottolineando che esso nasce “per risolvere il problema di unicità e sicurezza delle transazioni di asset e senza intermediari”.
Il Blockchain rappresenta un modo di interpretare e organizzare un database di informazioni secondo regole precise di sicurezza e di tracciabilità del dato. Condivisione, decentralizzazione, distribuzione, ma anche trasparenza, immutabilità e fiducia sono alcune delle parole chiave che servono a spiegare questo paradigma. Un paradigma che, ha spiegato Montigiani può potenzialmente rispondere “all'esigenza del settore farmaceutico di avere dati unici, sicuri e non duplicati”.
“Blockchain – ha continuato Montigiani - garantirebbe l'affidabilità del dato, dando la possibilità allo stakeholder e al regolatore di avere un controllo su tutta la filiera. Si tratta di un sistema di gestione di proprietà e di asset in senso lato, è utile quando l'ambiente è altamente regolato ed è caratterizzato da alta governance”.
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