Report Ambrosetti: la sintesi dei dati sull’ecosistema italiano delle Life Sciences
31/01/24
Buone le performance nelle pubblicazioni scientifiche e nei riconoscimenti degli ERC
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Buone le performance nelle pubblicazioni scientifiche e nei riconoscimenti degli ERC
L’Italia si colloca all’ottavo posto in Europa per capacità di ricerca e innovazione nel campo delle scienze della vita, e i ricercatori italiani sono i secondi più premiati a livello europeo con 136 ERC Grant ricevuti. A fotografare la situazione del Paese è la nona edizione de “Il ruolo dell’Ecosistema dell’Innovazione nelle Scienze della Vita per la crescita e la competitività dell’Italia” redatto da The European House - Ambrosetti, documento che misura la competitività degli ecosistemi di ricerca e innovazione nelle scienze della vita di 25 Paesi dell’Unione Europea confrontandone le performance attraverso l’analisi di 13 indicatori raggruppati all’interno di quattro dimensioni: capitale umano, vitalità delle imprese, risorse a supporto dell’innovazione, ed efficacia dell’ecosistema dell’innovazione.
Il capitale umano. La prima area di analisi del report di Ambrosetti si riferisce al capitale umano inteso come risorsa indispensabile per svolgere le attività di ricerca e sviluppo nel campo delle life sciences. Considerando la media del punteggio ottenuto da ciascun Paese, il primo posto viene occupato dalla Danimarca, seguita da Francia e Svezia. L’Italia ottiene il 12° posto, con il 15,8% di laureati nelle materie afferenti alle scienze della vita e il 18,5% ogni 1000 abitanti di laureati STEM. Per quanto riguarda i risultati ottenuti nei test PISA (Programme for International Student Assessment), test somministrato ogni tre anni dall’OECD al fine di indagare il livello di istruzione degli adolescenti italiani, il nostro Paese ottiene un punteggio di 487 nelle materie scientifiche, indietro rispetto a Germania (500) e Francia (495). Infine, con riferimento al personale dedicato alla R&S nelle scienze della vita, l’Italia si posiziona al 14° posto con una percentuale del 2,8%.
Le imprese. I dati della seconda area di analisi del report Ambrosetti, dedicata alla vitalità del settore industriale delle scienze della vita, posizionano l’Italia al 15° posto con un punteggio pari a 3,33, dietro a Germania (5,20), Spagna (4,40) e Francia (3,38). La quota di occupati nel campo delle life sciences è pari all’1,7%, e il tasso di crescita delle imprese del settore è pari all’1,8% di media. Per produttività del lavoro delle imprese, l’Italia conquista invece il 7° posto, mentre si colloca al 9° posto per quanto riguarda le risorse a supporto dell’innovazione.
L’ecosistema di innovazione. La terza area di analisi del report, dedicata all’efficacia dell’ecosistema dell’innovazione, viene elaborata per catturare i risultati in termini di produzione di nuove idee e il relativo impatto economico. In questo caso, l’Italia risulta seconda per capacità di produrre innovazione e competitività, alle spalle solamente della Germania. Nel dettaglio, il nostro Paese è al 2° posto per numero di pubblicazioni scientifiche nelle scienze della vita (57mila), al 4° posto per numero di brevetti ottenuti nel settore presso l’European Patent Office (EPO) e al 3° posto per export dell’intero comparto.
Gli investimenti del PNRR. Nel capitolo dedicato allo stato dell’arte delle riforme e degli investimenti del PNRR, il report si concentra sui 191,5 miliardi di euro allocati attraverso il Recovery and Resilience Facility e distribuiti nelle 6 Missioni del Piano, con un focus sulla Missione 4 "Istruzione e ricerca", che riguarda tutti gli aspetti che guidano l'ecosistema italiano della ricerca. In particolare, grazie alla Componente 2, che mira a sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo, promuovere l'innovazione e la diffusione delle tecnologie e rafforzare le competenze, sono stati creati 5 Centri nazionali per la ricerca in filiera; 11 Ecosistemi dell'innovazione a livello territoriale; 49 progetti di creazione o potenziamento delle Infrastrutture di Ricerca (IR) e delle Infrastrutture tecnologiche di innovazione (ITEC); 14 grandi partenariati estesi per attività di ricerca. Tra i centri nazionali, il Centro Nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA dell’Università di Padova è specificamente dedicato alla ricerca nelle scienze della vita. Il suo obiettivo è infatti quello di diventare un'eccellenza e un punto di riferimento a livello Europeo nello sviluppo di farmaci all'avanguardia, favorendo al contempo la crescita tecnologica ed economica del Paese. Tra gli ecosistemi dell’innovazione a livello territoriale figura il Tuscany Health Ecosystem (THE), che è l'unico con una specifica vocazione di valorizzazione delle scienze della vita. Obiettivo principale del progetto è stimolare, sostenere la crescita e il consolidamento dell’ecosistema delle scienze della vita in Toscana, attraverso un approccio multidisciplinare, competenze specialistiche di alto livello, contaminazione incrociata di tecnologie e conoscenze, un dialogo efficace tra ricercatori, clinici, aziende. THE intende rispondere ai bisogni di innovazione e formazione del settore, consentendo il consolidamento dell’ecosistema regionale e rafforzandone la competitività su scala regionale, nazionale e globale. L’ecosistema affronta i temi delle radioterapie avanzate e della diagnostica in oncologia, della medicina preventiva e predittiva, delle tecnologie, metodi e materiali avanzati per la salute e il benessere dell’uomo, delle nanotecnologie per la diagnosi e la terapia, dell’implementazione e innovazione per la salute e il benessere, della medicina di precisione e assistenza sanitaria personalizzata, dell’innovazione della medicina traslazionale, delle biotecnologie e imaging nelle neuroscienze, della robotica e automazione per la salute, della salute della popolazione. Inoltre, tra le infrastrutture di ricerca che afferiscono all’ecosistema delle life sciences si segnalano ELIXIR x NextGenerationIT, EBRAINS-Italy - European Brain ReseArch INfrastructureS Italy, BBMRI.it - Strengthening of the Biobanking and Biomole cular Resources Research Infrastructure of Italy ed EMBRC-UP - EMBRC Unlocking the Potential for Heal thand Food from the seas. Infine, tra i 14 partnenariati estesi che coinvolgono università, centri di ricerca e aziende del territorio in una logica di partenariato pubblico-privato, 5 coinvolgono direttamente le scienze della vita: HEAL ITALIA; Age-It; ON Foods; A multiscale integrated approach to the study of the nervous system in healt and disease; One Health Basic and Translational Research Actions addressing Unmet Needs on Emerging Infectious Diseases.
The European House – Ambrosetti (TEHA) è un gruppo professionale di circa 300 professionisti attivo sin dal 1965 e cresciuto negli anni in modo significativo grazie al contributo di molti partner, con numerose attività in Italia, in Europa e nel mondo. Il Gruppo conta tre uffici in Italia e diversi uffici esteri, oltre ad altre partnership nel mondo. Ogni anno, a partire dal 2015, TEHA esamina lo stato dell’arte della ricerca e dell’industria nel settore delle scienze della vita, analizzando la performance del nostro Paese nel contesto internazionale e le nuove tendenze globali di innovazione. I dati del report vengono poi presentati all’interno del Libro Bianco sulle Scienze della Vita in Italia attraverso l’analisi di 13 indicatori raggruppati all’interno di quattro dimensioni: capitale umano, vitalità delle imprese, risorse a supporto dell’innovazione, ed efficacia dell’ecosistema dell’innovazione.
Clicca qui per leggere il report completo a cura di The European House – Ambrosetti e qui per scaricare il comunicato stampa ufficiale.
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