Andrea Caiti - Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di Pisa, coordinatore del dottorato
È partito ufficialmente a novembre “Smart Industry”, il primo dottorato in Italia interamente dedicato a Industria 4.0. Dodici i primi ammessi, tra cui due studenti stranieri, provenienti da Turchia e India, mentre gli altri dieci, tra i quali figurano tre donne, provengono da Toscana, Liguria e Sicilia.
Il dottorato, un percorso triennale di studio e ricerca che metterà gli allievi in contatto con le aziende, è finanziato dalla Regione Toscana con il bando Pegaso, e condotto in maniera congiunta dalle Università di Pisa, Firenze e Siena con lo scopo di formare figure professionali che possano guidare l’innovazione tecnologica nei processi industriali, sfruttando al meglio le enormi potenzialità di Industria 4.0.
“Vogliamo trasmettere agli studenti le conoscenze necessarie per risolvere problemi complessi usando tecnologie innovative e un approccio creativo e multi-disciplinare – commenta il professore Andrea Caiti del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di Pisa, coordinatore del dottorato - Devono quindi formarsi in diversi campi, che vanno dall’informatica, matematica, ingegneria industriale e dell’informazione fino al management d’impresa. Per questo motivo il dottorato è condotto in modo congiunto tra tre Atenei, che metteranno in comune le proprie competenze in settori di ricerca trasversali”.
Tra i punti di forza del percorso di formazione, oltre alla multidisciplinarietà, l’obbligo di condurre parte della ricerca presso laboratori di imprese o laboratori misti Università-imprese.
“Si tratta di un percorso orientato al trasferimento tecnologico - prosegue Caiti – e che necessita di un confronto continuo con il mondo industriale, in particolare regionale, per mantenere un allineamento tra l’offerta formativa e di ricerca e l’esigenza del sistema produttivo territoriale. E’ quindi necessario che gli studenti che fanno ricerca su un campo specifico della nuova industria, processi, organizzazione aziendale, filiere, possano sperimentare direttamente sul campo le soluzioni metodologiche e tecnologiche che propongono”.
“Uno degli ostacoli più grossi al 4.0 in Italia è lo scollamento tra ricerca e impresa - conclude il professore Giuseppe Anastasi, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – Questo percorso di dottorato si colloca tra le iniziative messe in campo dall’Università per avvicinare la ricerca alle esigenze reali delle industrie. Accanto a questo percorso formativo, infatti, portiamo avanti dallo scorso anno il progetto crosslab, che prevede laboratori integrati e multidisciplinari aperti alle aziende, e che ospiteranno anche il lavoro degli studenti di Smart Industry".
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