#NUTRACEUTICA. Tagatosio, il dolcificante per prevenire diabete e obesità
13/07/15
Il tagatosio potrebbe rivelarsi il dolcificante ideale per la prevenzione di diabete e obesità come sostituto ipocalorico dello zucchero.
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Il tagatosio potrebbe rivelarsi il dolcificante ideale per la prevenzione di diabete e obesità come sostituto ipocalorico dello zucchero.
Per dirlo dovremo aspettare l’esito del progetto biennale di ricerca TAGIDISFRU, tra i vincitori del Bando Nutraceutica della Regione Toscana, che vede come capofila il Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino dell’Università di Firenze e, come partner d’impresa, la Ricerche Sperimentali Montale Srl, un’azienda di Pistoia che produce tagatosio. Per conoscere da vicino la strategia nutraceutica per ridurre l'insulino-resistenza e altre complicanze legate al diabete attraverso l’utilizzo del tagatosio, la redazione di “Meet the Life sciences” ha intervistato la Professoressa Emanuela Masini, Ordinario di Farmacologia e Tossicologia dell’Università degli Studi di Firenze e Direttore della SOD di Tossicologia Medica, AOU Careggi.
Come nasce il vostro progetto?
Siamo partiti da un’evidenza già nota, le diete ricche di fruttosio sono dannose per la salute. Prima si pensava che l’eccesso di fruttosio non fosse dannoso per l’organismo, poi è stato dimostrato che può produrre alterazioni metaboliche in situazione di prediabete o diabete, con aumento della glicemia a digiuno, dei livelli di trigliceridi e intolleranza al glucosio. In particolare, dati preliminari hanno documentato come piccoli roditori esposti cronicamente a una dieta arricchita in fruttosio sviluppano obesità e insulino-resistenza associata a un aumentato livello di lipidi nel sangue. Il tagatosio, dal punto di vista strutturale, è uno zucchero piuttosto simile al fruttosio, ma ha un diverso assorbimento ed è ipocalorico.
Introduciamo meglio il nostro “protagonista”, il tagatosio.
E’ uno zucchero particolare, nel senso che ha un potere dolcificante maggiore, ma un assorbimento e un metabolismo diverso rispetto a glucosio e saccarosio. E’ stato dimostrato che il tagatosio ha effetti benefici su iperglicemia e iperinsulemia, tanto da poterne suggerire un suo utilizzo nella prevenzione del diabete e dell’obesità. Quello che ancora non conosciamo bene è il meccanismo con cui il tagatosio esercita i suoi effetti positivi.
Da qui prende le mosse il vostro progetto di ricerca
Il nostro obiettivo è di validare, sugli animali, gli effetti del tagatosio per la prevenzione della sindrome dismetabolica indotta da alte dosi di fruttosio, nella riduzione delle complicanze cardiovascolari e renali e sul danno da ischemia cronica, una delle complicanze più importanti del diabete. Il progetto prevede che si vadano a valutare l’impatto e le azioni preventive nell’animale da esperimento. Nel futuro l’obiettivo è di passare alla sperimentazione clinica. Il partner di impresa del progetto, la Ricerche Sperimentali Montale Srl, produce quantitativi di tagatosio per un mercato di nicchia. Il costo è superiore rispetto al fruttosio ma se la ricerca fosse validata potrebbe trovare, a mio avviso, uno sbocco industriale interessante.
Succhi di frutta, farmaci, integratori?
Sono pragmatica, lo sbocco in termini di prodotti nutraceutici lo vedo molto più percorribile rispetto al farmaco. In ogni caso, se riusciremo a dimostrare gli effetti benefici del tagatosio per prevenire il diabete e le sue complicanze, vedo in questo progetto un potenziale di trasferibilità tecnologica e di sfruttamento commerciale concreti. Penso a bevande nutraceutiche, biscotti o merendine dolcificate con il tagatosio, integratori e, in ultima istanza, un farmaco. L’utilizzo potrebbe essere molto interessante non solo per i pazienti diabetici, ma anche per la prima infanzia e adolescenza, vista la preoccupante crescita del fenomeno dell’obesità tra i giovani. Le piccole imprese, come il nostro partner, ma anche la grande industria alimentare, potrebbero essere molto interessate all’esito della ricerca.
A che punto siete del progetto?
Siamo quasi al termine dei primi tre mesi di trattamento su piccoli roditori. Abbiamo preparato delle diete contenenti tagatosio, fruttosio ed entrambi gli zuccheri e stiamo trattando cronicamente i topi per vederne gli effetti su citochine, glicemia, alterazioni renali, markers dell’infiammazione. Faremo tre o quattro cicli di trattamento, anche perché dobbiamo trovare la concentrazione giusta di tagatosio.
Alimenti dalle proprietà funzionali possono aiutare nella prevenzione e coadiuvare nella cura di numerose patologie. Moda passeggera o filone di ricerca di percorrere?
Per quanto mi riguarda sono alcuni anni che sto affrontando questo tema e ho partecipato già a progetti di ricerca con al centro alimenti, i più recenti tesi a indagare le proprietà cardioprotettive degli antiossidanti contenuti nel cacao e l’azione antinfiammatoria dell’olio extravergine d’oliva. La nutraceutica è una tematica di ricerca che ritengo interessante, anche se giovane: è stimolante dal punto di vista culturale e rappresenta il futuro dal punto di vista sociale perché il ruolo della prevenzione, legato a filo doppio con l’alimentazione, sarà sempre più determinante per contrastare l’aumento di alcune patologie.
Cosa si aspetta dalla Regione o comunque da finanziatori pubblici a sostegno della ricerca?
Quando il pubblico investe in ricerca è sempre positivo, in ogni settore. L’elemento interessante che ha aggiunto in più la Regione Toscana con il Bando Nutraceutica è senz’altro l’aver previsto da subito la partecipazione delle imprese, che possono portare concretamente il loro apporto. I progetti vincitori del bando sono partiti bene, si stanno creando reti e conoscenze interdisciplinari; mi auguro che al termine dei due anni la Regione abbia la volontà di “tirare una riga” e fare una valutazione, in termini di risultati, pubblicazioni, impatto, e decidere di sostenere il prosieguo di quei progetti che hanno fattivamente delle possibilità di sviluppo commerciale.
Redazione Meet the Life Sciences
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