Come? Attraverso il rilievo del flusso sanguigno e delle sue oscillazioni a livello dei nevi cutanei. Lo studio, pubblicato online su Nature Scientific Reports ad agosto, ha dimostrato che utilizzando la metodica laser Doppler, unita all’analisi spettrale del flusso rilevato a livello della lesione cutanea sospetta, è possibile capire se si tratta di un melanoma maligno o di un nevo atipico.
“Il melanoma maligno - spiega il professor Marco Rossi, docente di medicina interna e responsabile del laboratorio di ricerca sul microcircolo del Dipartimento di medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa - è un tumore particolarmente aggressivo, associato a una rapida crescita dei vasi sanguigni, che richiede una diagnosi precoce per condurre a una prognosi favorevole. Oggi la certezza della diagnosi passa attraverso la rimozione chirurgica della lesione e il suo esame istologico. Il nostro test invece utilizza un metodo non invasivo di individuazione del melanoma basato sull’analisi spettrale del segnale laser Doppler.
Lo studio ha coinvolto 55 pazienti con nevi atipici e 30 pazienti con nevi del tutto normali che sono stati esaminati dai ricercatori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana utilizzando la metodica laser Doppler. Oltre al laboratorio diretto da prof. Rossi hanno contribuito allo studio anche medici della unità operativa di Dermatologia di Pisa che hanno selezionato i pazienti, alcuni fisici dell’università di Lancaster, che hanno analizzato fluttuazioni dei segnali registrati mediante analisi spettrale, e alcuni anatomo-patologici della Università di Pisa, che hanno esaminato istologicamente le lesioni cutanee asportate.
“L’analisi delle oscillazioni - spiega Rossi - ci ha permesso di individuare un indice basato sulle intensità spettrali delle sue varie componenti, in grado di distinguere tra melanoma e nevi atipici con una sensibilità del 100% e una specificità del 90,9%. Il test proposto - aggiunge Rossi, responsabile scientifico dello studio - rivela informazioni preziose sul microambiente del melanoma e fornisce i mezzi per una semplice e precisa distinzione in vivo tra melanoma maligno e nevi atipici. Per adesso abbiamo solo un risultato preliminare molto forte statisticamente, ma con una casistica di pazienti con nevi atipici non sufficiente per il trasferimento alla clinica del metodo. Se i risultati fossero confermati in una casistica più ampia, potremmo arrivare a una diagnosi precoce e non invasiva dei nevi che permetterebbe un’importante riduzione del numero di biopsie effettuate, con benefici sui costi sanitari e un minore impatto psicologico sui pazienti”.
Lo studio biennale nasce dalle attività di ricerca descritte nel progetto “Investigation of blood flow oscillatory dynamics at the level of melanomas and atypical naevi in order to identify possible new markers of melanoma useful in clinical practice for the early diagnosis of this disease”, finanziato della Regione Toscana a valere sul Bando Salute (Programma per la Ricerca Regionale in Materia di Salute 2009). “La nostra Regione ha investito e continua a investire molto in ricerca, tra l’altro con una strategia a mio avviso efficace. Il bando a cui abbiamo partecipato, per esempio, finalizzato a valorizzare le eccellenze mediche toscane, prevedeva che fosse il ricercatore stesso, e non l’Università o il Dipartimento, a presentare il proprio progetto di ricerca, che poi è stato giudicato da una commissione “terza” fatta di esperti del settore. Se ci saranno altre opportunità di finanziamento da parte della Regione ci candideremo senz’atro con l’obiettivo di trovare conferma ai risultati che abbiamo ottenuto da questo primo studio, ampliando la casistica”.
Intanto l’Università di Lancaster, in accordo con l’AUO di Pisa, ha avviato l’iter per la brevettazione del metodo: se il percorso andrà a buon fine, l’Azienda Ospedaliera ne sarà comproprietaria. Infatti, secondo quanto stabilito dal Bando Salute, il foreground generato nell’ambito del progetto di ricerca, è da considerarsi di titolarità dell’Ente Ospitante, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.
Redazione Meet the Life sciences
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