Sarà ancora più smart la strategia di specializzazione intelligente del Distretto Toscano Scienze delle Vita. L’obiettivo? Rivedere e aggiornare le linee guida delle RIS 3 (la Research and Innovation Strategie for Smart Specialisation) per essere al passo coi tempi e offrire ad affiliati e stakeholder l’opportunità di intercettare nuovi finanziamenti europei.
Di tutto questo si è parlato all’incontro organizzato dal Distretto Toscano Scienze della Vita il 21 giugno al Centro Il Fuligno di Firenze, dove è iniziato il nuovo processo di confronto e partecipazione per perfezionare la strategia toscana. “Rispetto al 2013 – spiega Emanuele Fabbri dell’Autorità di gestione del Por Fesr Regione Toscana - sono mutati i contesti industriali, tecnologici e di policy nel campo delle scienze della vita. Ecco perché i documenti approvati allora devono essere rivisti, in modo da affinare la massa critica interregionale in termini di strategia di investimenti e di coesione fra risultati di ricerca e trasferimento tecnologico”. Importante, in questo nuovo orizzonte, sarà il ruolo del DTSV, che “coordinerà e organizzerà tavoli di lavoro tematici”, spiega Francesco Mazzini, project manager del DTSV “così come già fatto nel 2013 per la redazione del primo documento della RIS3, necessario per l’accesso ai fondi strutturali europei per finanziare i bandi di ricerca e innovazione della Regione .
Le linee guida aggiornate porteranno, in sostanza, alla possibilità di concentrare i finanziamenti là dove ci sono possibilità di sviluppo e, in questo, sarà determinante anche il lavoro della Fondazione Tls, ente gestore del Distretto: “La Fondazione si occuperà del monitoraggio e dei feedback nei settori strategici della specializzazione intelligente con lo scopo di segnalare le nostre eccellenze ai tavoli europei in cui si decidono i finanziamenti – chiarisce Andrea Frosini dell’Uvar, l’Ufficio regionale per la valorizzazione della ricerca -. Nella nostra regione, siamo fortissimi nel campo delle biotecnologie, dei vaccini ed altre expertise di immunologia, e nei medical device, come ad esempio nell’impiego dell’ottica e degli ultrasuoni nelle tecniche di ambito diagnostico”.
Le nuove sfide delle strategie di specializzazione intelligente potranno essere raccolte dalle imprese che, nel Distretto Toscano, hanno trovato la possibilità di fare rete e hanno partecipato al primo incontro della revisione. “E’ un punto di riferimento importante per i rapporti fra enti di ricerca e aziende – ha detto Piero Salvadori, dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa -, soprattutto nel momento cruciale del trasferimento tecnologico”. Dello stesso parere è Lorenzo Targetti, ad Life4tech: “Per le aziende è fondamentale essere a conoscenza di risorse e opportunità offerte dalla Regione, e per gli imprenditori avere un dialogo diretto con gli amministratori e con aziende potenziali partner”. Secondo Letizia Cinti, project manager del Polo Innovazione Genomica Genetica e Biologia da poco operativo anche in Toscana nella sede di Siena, si tratta di una “grande occasione per conoscere altri partner attivi nel settore. Un’azienda come la nostra ha necessità di seguire i futuri filoni di finanziamento che la Regione elargirà nel settore delle life sciences”.
Strategie più smart, insomma, per valorizzare ancora di più le eccellenze toscane: “Le nostre Università – spiega Filippo Giabbani, dirigente della Regione – occupano, per tanti settori e in particolare per le scienze della vita, i primi posti nel mondo. Nostro dovere è dare risalto a queste alte competenze scientifiche e industriali e ci stiamo riuscendo. Abbiamo condotto una politica che attira lo sbarco delle multinazionali sul territorio e ne facilita gli investimenti grazie alla creazione di Invest in Tuscany”.
Per approfondire:
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