Meet in Italy for Life Sciences, evoluzione di un evento che funziona
20/06/16
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Intervista a Francesco Mazzini, Technology transfer specialist del Distretto Toscano Scienze della Vita, sulla prossima edizione dell’evento internazionale di matchmaking
In soli tre anni è diventato l’evento italiano di riferimento per il settore delle scienze della vita. Parliamo di Meet in Italy for Life Sciences, iniziativa nata per sostenere le opportunità di business, di partnership e di networking tra aziende, mondo della ricerca, startup e investitori, in programma dal 26 al 28 ottobre prossimi nel Salone delle Fontane all’Eur di Roma. Dopo Firenze e Milano, MIT4LS2016 arriverà nella capitale con una tre giorni di incontri face to face e workshop di confronto tra i protagonisti di tutti i settori delle life sciences: biotecnologie, dispositivi medici, farmaceutica, nutraceutica e ICT per la salute. Di come è nato l’evento e di come si è evoluto in questi anni ne abbiamo parlato con Francesco Mazzini, Technology transfer specialist del Distretto Toscano Scienze della Vita, che lo ha seguito passo dopo passo, dalla genesi ad oggi.
Partiamo dalle origini: perché e come nasce Meet in Italy for Life Sciences?
Si potrebbe dire che "eravamo quattro amici al bar", solo che non eravamo al bar ma negli uffici di Confindustria Toscana, partner della rete Enterprise Europe Network (EEN), per valutare le opportunità di collaborazione con il Distretto e la rete. E’ stato molto semplice e immediato convergere sull’obiettivo comune di organizzare un evento di matchmaking, specifico del settore, con respiro internazionale, da realizzare in Toscana. Una tipologia di eventi ancora poco comune in Italia, spesso promossa senza un tema specifico. Lo ribattezzammo Meet In Tuscany for Life Sciences. Parlandone con i colleghi di Assobiomedica, prese corpo l’idea di coinvolgere gli altri attori regionali e nazionali del settore, con il risultato che ora conosciamo: Meet in Tuscany è diventato Meet In Italy for Life Sciences, e vede tra gli organizzatori tutti i principali operatori italiani nelle scienze della vita, ai quali si aggiungono numerose organizzazioni nazionali e internazionali, in particolare dalla rete EEN, che promuovono e supportano l’iniziativa con numeri in crescita ad ogni edizione.
Sarebbe potuto rimanere Meet in Tuscany o sarebbe stata una scelta miope?
Forse sì, ma sarebbe stato un altro evento. Sono ragionevolmente sicuro che l’iniziativa non avrebbe avuto lo sviluppo che ha avuto, dal quale deriva poi l’attrattività e l’utilità per i partecipanti, anche per i toscani. La natura itinerante dell’evento facilita e incentiva il coinvolgimento di tutte le realtà partecipanti all’organizzazione, non solo chi ospita la manifestazione per l’edizione corrente, che quest’anno è a Roma dopo Firenze e Milano: il successo di un’edizione è fondamentale per il successo di quella successiva e di quella dopo ancora e questo fa sì che tutti i partner siano stimolati a far crescere l’evento, indipendentemente da dove si tenga. I benefici ci sono per tutti i territori e per tutto il sistema Italia.
Entriamo nel merito e facciamo parlare i numeri delle passate edizioni. Qual è la dimensione del successo di MIT4LS?
Non so si può parlare di successo, è un evento ancora giovane. I numeri, però, parlano da soli: i partecipanti ai B2B della prima edizione sono stati 150, 14 nazioni rappresentate, 650 incontri, di cui il 20% transnazionali, 20.500 visualizzazione dei profili. L’88% dei partecipanti ha dichiarato di essere interessato a prendere parte all’edizione successiva a fronte di circa il 45% di incontri giudicati interessati per un secondo contatto. Consideriamo che il B2B di Medica, la fiera mondiale del biomedicale, con migliaia di espositori, ha mediamente 300-350 partecipanti. Anche la conferenza finale, che ha visto l’intervento di esponenti di rilievo di istituzioni, cluster internazionali, esperti del settore, ha avuto riscontri analoghi. Ed è lì che si è concretizzata la potenzialità di sviluppo di questo evento, con la dichiarazione di interesse di Lombardia e Lazio a ospitare le successive edizioni.
Nel 2015 Meet in Italy for Life Sciences fa tappa a Milano, com’è andata?
A Milano abbiamo più che raddoppiato i risultati di Firenze: 300 partecipanti da 25 paesi diversi, circa 1.400 incontri, dei quali il 45% tra soggetti di diversa nazionalità, oltre il 50% degli incontri con prospettive di accordi di cooperazione o ulteriore contatto, 54.000 visualizzazioni dei profili, che continuano a crescere ancora oggi, 5 regioni e 2 ministeri patrocinanti e ben 57 nodi della rete EEN coinvolti. Il 92% dei partecipanti ha dichiarato di voler essere presente all'edizione di Roma, una conferma che l’evento c’è e l’organizzazione è di ottimo livello. E a quattro mesi dal MIT4LS 2016, abbiamo già più di 100 partecipanti da 17 paesi.
Perché un’impresa dovrebbe iscriversi?
La risposta è molto semplice: perché no! E’ un’iniziativa che ha solo vantaggi, chi partecipa non ha praticamente niente da perdere se non 15-20 minuti per scrivere il profilo in inglese, che è estremamente facile da compilare. Oltre ad essere un'opportunità per instaurare partnership di natura commerciale, di R&S e investimento, MIT4LS è innanzitutto un’occasione per farsi conoscere e una vetrina per la propria realtà, che resta online a lungo dopo la fine dell’evento; basta pensare che i profili del 2014 sono ancora visualizzabili. Questo anche se non si riesce a realizzare alcun incontro nelle giornate di B2B o non si possa partecipare per qualche motivo. Oggi è diventato molto facile creare una vetrina su internet, ma la differenza sostanziale è che MIT4LS è visitato non solo dai partecipanti, ma anche dalle principali e numerose organizzazioni di intermediazione di matching che operano nel settore, come la nostra, che vanno quindi a cercare qui i potenziali partner per i propri affiliati, anche al di fuori dell’evento. E il tutto è completamente gratuito, e vi posso assicurare che non è uno sforzo banale.
Che taglio avrà l’evento e come si strutturerà la due giorni?
Anche quest’anno l’evento sarà strutturato in due giornate di incontri, il 26 e 27 ottobre, e da una giornata conclusiva di confronto, il 30, in cui verranno affrontati temi chiave del settore con l’obiettivo di essere operativi e propositivi verso gli stakeholder interessati. Ci saranno dei seminari tematici durante i B2B, con il probabile contributo di delegazioni estere. La novità di quest’anno è però StartupOnStage, un bootcamp formativo di due giorni per startup del settore, che inizierà il 25 ottobre e che culminerà nei pitch davanti a una platea di investitori nazionali e internazionali a cavallo delle due giornate di B2B, il 26. E’ un’ulteriore opportunità che mettiamo a disposizione delle startup, che sono da sempre un focus per l’organizzazione del MIT4LS.
Anche per questa edizione il Distretto gioca un ruolo operativo nell’organizzazione dell’evento, qual è il vostro contributo?
E’ un evento in cui crediamo molto e che è molto apprezzato dalle nostre affiliate sin dalla sua prima edizione. Abbiamo tutto l’interesse perché cresca e abbia successo. Come Distretto partecipiamo a tutti i gruppi di lavoro dell’evento, e in particolare supportiamo la rete EEN e l’organizzatore di riferimento della regione ospitante nella gestione della piattaforma dei partecipanti e degli incontri B2B. Partecipiamo attivamente anche al bootcamp, con nostre risorse di personale. Insomma, siamo in prima linea come sempre.
Chi sono gli altri attori della partita?
L’organizzazione è in continua espansione, anno dopo anno, ed è costituita da molti soggetti. Quest’anno, il soggetto ospitante è Lazio Innova, società della Regione Lazio - istituzione che sta investendo molto nell’evento - affiancata da BIC Lazio, organizTAGS: ehealth, medical devices, biotech, pharma, toscana, Meet in Italy for Life Sciences, Assobiomedica, MIT4LS2016, Francesco Mazzini, Cluster Alisei, Lazio Innova, Regione Lazio, EEN , articoloblog
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