Industria del Farmaco, numeri in crescita. La Toscana determinante per sviluppo del settore
06/06/17
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Tappa toscana per il roadshow di Farmindustria “Innovazione e produzione di valore”. Tra indotto e occupati diretti, in regione lavorano nel settore 11mila persone.
Triplicato, dal 2000 a oggi, l’export delle imprese toscane, che ha raggiunto quota 1,2 miliardi.
Bolognana (Lucca). Due famiglie, due imprese, due realtà legate al territorio che stanno contribuendo in maniera decisiva al ruolo di primo piano della Toscana in Italia e nel mondo nel settore farmaceutico. La lucchese Kedrion Biopharma e la fiorentina Menarini hanno storie diverse, ma anche elementi in comune molto significativi: le radici toscane, il profilo internazionale, il ruolo di vertice nelle rispettive aree di attività. Ed è ai loro percorsi di impresa che Farmindustria ha scelto di dedicare una nuova tappa del roadshow “Innovazione e produzione di valore”, che si è tenuto nei giorni scorsi nel quartier generale di Kedrion, a Gallicano, in provincia di Lucca. Una fotografia dello stato di salute dell’industria farmaceutica in Italia e in Toscana, che ne esce forte sia dal punto di vista occupazionale che di produzione ed export.
Kedrion Biopharma e Menarini, radici italiane di imprese internazionali
Paolo Marcucci, presidente e amministratore delegato di Kedrion Biopharma ha fatto gli onori di casa, accendendo i riflettori su una realtà in crescita, oggi 5° player mondiale e 1° in Italia nel settore dei plasmaderivati. L’azienda opera in un ambito molto specifico, quello dell’emofilia e delle immunodeficienze primarie, patologie che colpiscono rispettivamente 400mila e 6milioni di persone nel mondo. Gli impianti di produzione di Kedrion oggi sono 6, dislocati in Italia, USA e Ungheria, ma la presenza commerciale è diffusa in circa 100 Paesi. L’impresa biofarmaceutica, che nel 2016 ha fatturato 659,3 milioni, si avvale di una collaborazione quotidiana, a livello globale, di oltre 2300 dipendenti, quasi il 50 per cento si trova in Italia, il 37 per cento in Toscana. Interessante anche il tipo di occupati, il 35 per cento sono under 35 e il 50 per cento donne. Kedrion può contare su 22 centri di raccolta plasma nel mondo ed è l’unica azienda che realizza in Italia tutta la gamma dei propri prodotti e da sempre è partner del Sistema Sanitario Nazionale, con il quale collabora con l’obiettivo dell’autosufficienza nell’approvvigionamento di farmaci plasmaderivati. Lo stabilimento di Bolognana, in provincia di Lucca, gestisce l’intero ciclo di trasformazione del plasma ed è il fulcro del sistema industriale dell’impresa, che da sempre dedica grande attenzione alla ricerca e allo sviluppo di farmaci orfani plasmaderivati per il trattamento di patologie particolarmente rare (dal 2011 Kedrion ha aperto a Siena, in collaborazione con Toscana Life Sciences, la facility IKOD, autorizzata da AIFA alla produzione di medicinali sperimentali biologici emoderivati). Oltre al presidente è intervenuta anche Marialina Marcucci, Communication Officer e Consigliere del CdA, che ha ripercorso le tappe della storia imprenditoriale della famiglia Marcucci. Qui per approfondire.
Da Lucca a Firenze il passo è breve: il secondo focus dell’evento Farmindustria è stato dedicato ad un’altra realtà storica della regione, il Gruppo Farmaceutico Menarini, la prima industria farmaceutica italiana nel mondo. Le origini dell’impresa risalgono al 1886, anno della fondazione e la casa madre a sede a Firenze dal 1915. Oggi Menarini è presente in oltre 130 paesi al mondo ha più di 16.700 dipendenti e un fatturato che sfiora i 3,5 miliardi di euro. I centri di Ricerca e Sviluppo sono 6 dove vengono effettuati studi con l’impegno di oltre 900 ricercatori. La produzione farmaceutica, invece, è realizzata nei 15 stabilimenti produttivi, in Italia e all’estero, dove sono prodotto e distribuite nei 5 continenti oltre 570 milioni di confezioni l’anno. L’effetto di questi numeri sull’occupazione in Toscana si traduce in 1400 persone a cui si somma un indotto di 5mila unità. Proprio dalla Toscano si esportano farmaci in circa 90 Paesi al mondo con un export del 95 per cento.
I numeri della farmaceutica: focus su Toscana e Italia
Kedrion Biopharma e Menarini sono due biglietti da visita importanti per dare il senso del peso della Toscana nel settore farmaceutico. I numeri ci parlano di circa 11mila occupati nella regione tra quelli diretti (6500 tra cui 850 ricercatori) e l’indotto, che conta 4500 addetti. Firenze, Lucca, Siena e Pisa restano saldamente le province strategiche del settore con una consolidata specializzazione territoriale. Firenze prima per addetti, circa 3mila, e al top per numero di imprese del farmaco che producono medicinali destinati ai mercati internazionali. Lucca, con oltre 850 addetti è un polo internazionale per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di emoderivati, mentre Siena, che conta più di 2200 occupati nel pharma, è un importante centro di ricerca e produzione di vaccini esportati in tutto il mondo. Pisa è sede di centri produttivi che vendono all’estero circa il 50 per cento dell’export hi tech della provincia. Un “poker di province” tra le prime venti in Italia e che contano 15 stabilimenti produttivi e 9 imprese con centri di ricerca.
Le aziende toscane esportano 1,2 miliardi, oltre il 60 per cento della produzione che è di circa 2 miliardi. L’export, dal 2000 ad oggi, è triplicato e le esportazioni farmaceutiche incidono sul totale hi tech per il 64 per cento. La Toscana è la terza regione in Italia per addetti nella R&S e con 250 milioni è la quarta per investimenti in R&S. È tra i 10 poli hi tech in Italia e può contare su imprese del farmaco fortemente specializzate nella ricerca: i ricercatori sono il 13 per cento degli addetti, più che della media del settore, il 10 per cento, e di tutta l’economia, l’1 per cento. Sul fronte del biotech, inoltre, non va dimenticato che la Toscana si conferma la terza regione del Paese, con 8 centri di ricerca e 7 impianti di produzione. Alla base di questi risultati c’è il contributo di alcune tra le più importanti imprese a capitale italiano, ai primi posti per investimenti e per internazionalizzazione tra le imprese nazionali di tutti i settori manifatturieri. E delle imprese estere per le quali l’Italia è un vero e proprio hub: con 30 miliardi di produzione l’Italia è seconda nell’Unione Europea, seconda solo alla Germania.
“Questi risultati – ha sottolineato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria – vanno difesi con determinazione. Per essere consolidati hanno bisogno di una nuova governance farmaceutica. Solo così si potrà continuare a garantire un equo accesso alle cure, ad attrarre investimenti e ad assicurare la sostenibilità del sistema”. Gli ha fatto eco Fabio Pammolli, docente del Politecnico di Milano e presidente del centro di ricerca CERM, Competitività, Regole, Mercati, che parlando di innovazione, sviluppo e sostenibilità del settore farmaceutico ha parlato di ecosistemi dell’innovazione evidenziando come la vera capacità innovativa nasce dalla stretta collaboraTAGS: biotech, pharma, imprese, toscana, farmaceutica, farmindustria, Stefania Saccardi, Regione Toscana, Kedrion Biopharma, Massimo Scaccabarozzi, Fabio Pammolli, Menarini, articoloblog
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