In occasione del congresso della European Stroke Organization (ESO) che si è tenuto a Milano nel maggio scorso, il sistema regionale toscano, e più nello specifico la Stroke Unit di Santa Maria Nuova, è stato riconosciuto tra i migliori a livello europeo, unico "centro diamante" italiano per la qualità delle cure dei pazienti colpiti da ictus.
Questo programma europeo ha, quindi, certificato la qualità dello stroke system toscano, sia dal punto di vista dell’organizzazione, sia della casistica e dei risultati nell’assistenza di pazienti con ictus.
"In Toscana stiamo lavorando molto sulle reti - dice l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi -, soprattutto per quelle patologie per le quali il tempo è un fattore determinante: ictus, infarto, grandi traumi. Intervenire in tempi rapidi fa salvare vite e migliora sensibilmente il recupero dei pazienti. La Stroke Unit di Santa Maria Nuova, con il suo progetto pilota e i risultati che negli ultimi due anni sono andati sempre migliorando (v. sotto, ndr), è un esempio dell'efficacia di queste reti".
Alla fine del 2016 la Regione Toscana ha approvato la Rete regionale Ictus, coordinata dal dottor Francesco Bellomo, che è costituita dall'insieme dei servizi che assicurano le risposte specifiche a livello della rete dell'emergenza-urgenza e delle strutture ospedaliere e territoriali. Sempre alla fine del 2016 nasce lo Stroke System della Asl Toscana centro coordinato dal dottor Pasquale Palumbo, direttore dell'area aziendale malattie cerebrovascolari e degenerative. La mission dello Stroke System dell'Asl Toscana centro è migliorare la prognosi dei pazienti colpiti da ictus, incrementando il numero dei pazienti trattati in tempi sempre più rapidi con un percorso tempestivo, veloce e di alta qualità.
Per garantire una buona riuscita del progetto sono necessari: l'informazione della popolazione di recarsi tempestivamente in ospedale quando hanno il sospetto di un ictus; la formazione continua di tutto il personale sanitario; le nuove tecnologie; le reti interospedaliere e il controllo di qualità.
L'ictus cerebrale, che in Toscana colpisce ogni anno circa 9.000 persone, fa parte delle patologie tempo-dipendenti perché ogni minuto conta in termini di sopravvivenza e di disabilità residua. Nell'ictus ischemico ogni minuto si perdono 1,9 milioni di neuroni e 12 km di fibre mieliniche e in un'ora di ictus non trattato si assiste all'invecchiamento di circa 3,6 anni. In Italia attualmente vive quasi 1 milione di persone con esiti di ictus, di cui il 30% con grave disabilità. La finestra terapeutica nell'ictus ischemico è molto stretta e il trattamento trombolitico intravenoso, per sciogliere il trombo che ostruisce il vaso, è consentito solo entro 4,5 ore dall'insorgenza dei sintomi.
L'ictus cerebrale, che costituisce un enorme problema socio-economico (30.000 euro/anno per ogni paziente) e in un attimo cambia la vita al paziente, alla sua famiglia e ai suoi amici, oggi in molti casi è una patologia "trattabile". Per combattere l'ictus cerebrale, per la prevenzione, la terapia e la riabilitazione ci vuole un percorso ben organizzato e la stretta collaborazione fra sistema sanitario, istituzioni e associazioni.
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