Scienze della vita, un settore che genera imprese e lavoro
03/04/14
Fare sistema e promuovere la collaborazione tra imprese, startup innovative, centri di ricerca e altri operatori del settore delle scienze della vita. È l'obiettivo del «Meet in Italy for Life Sciences», il primo evento nazionale dedicato al settore, che si è svolto a Firenze e ha visto in due giorni oltre 670 incontri, nati per creare visibilità e opportunità internazionali a piccole realtà innovative con troppe difficoltà a svilupparsi e a trovare sostegni. Eppure, solo nel settore dei dispositivi medici sono state censite in Italia oltre 214 start-up, di cui il 67% sono spin-off della ricerca pubblica e solo il 3% aziende preesistenti, mentre il restante 30% deriva da spin-off aziendali atipici, ovvero da attività di ricerca da parte di aziende consolidate. Quasi il 60% è concentrato in Emilia-Romagna e Lombardia, seguite da Toscana (oltre 30) e Piemonte; quasi il 30% opera nella diagnostica in vitro, mentre il 45% si occupa di biomedicale strumentale. Non a caso l'evento fiorentino è stato voluto da Confindustria Toscana, Assobiomedica, Distretto toscano Scienze della vita, Federchimica Assobiotec, Sviluppo Lazio e Assolombarda. Entrando nei dati toscani su 29 start-up totali, 19 vengono dalla ricerca pubblica, 3 sono spin-off aziendali e 7 hanno origini diverse.
«L'Italia è ai primi posti nelle classifiche europee del settore Life Sciences e la Toscana vanta eccellenze internazionali - sottolinea Sandro Bonaceto, direttore di Confindustria Toscana e Confindustria Firenze -. Questo non è un convegno ma un nuovo modello di business community che mette insieme istituzioni, enti di ricerca, investitori e imprese, per lavorare su un modello di sviluppo basato su innovazione e conoscenza. Una via obbligata anche per la Toscana perché sono le armi migliori per vincere sul mercato globale; e questa è la base su cui impostare la politica industriale capace di portarci fuori dalla stagnazione degli ultimi anni. Un tema rilevante anche per ricreare nuovi posti di lavoro qualificati e dare risposte, anche in Toscana, ai dati preoccupanti sulla disoccupazione soprattutto giovanile».
«Finalmente si parla di Sanità non come voce di spesa da tagliare - ha dichiarato Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica - ma come settore ricco di eccellenze e di opportunità di sviluppo. L'Italia è un paese che ha enormi potenzialità in campo medico-scientifico grazie a un'ottima classe medica e a un'industria che produce tecnologie di livello, oltre a una gran quantità di laboratori di ricerca. Soggetti oggi messi in condizione di collaborare, ma è importante anche costruire delle reti nazionali di eccellenza, che riuniscano i migliori poli per specifiche competenze. Così si riuscirebbe, come succede in altri Paesi, ad attrarre finanziamenti sia europei che privati in modo più strutturato. La sostenibilità del nostro sistema sanitario passa anche da queste strategie».
Assobiomedica e M31 Usa, incubatore statunitense, hanno lanciato il «Premio Start Innovation» dedicato alle start-up e piccole imprese che vogliono investire e fare un salto di qualità per diventare impresa. Ai sei vincitori sarà offerto un entrepreneurial journey di 5 giorni nella Silicon Valley con lezioni e incontri con potenziali investitori.
FONTE: QN - Quotidiano Nazionale del 3.04.2014 - "La medicina crea aziende e lavoro"
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