Sviluppo e promozione della sperimentazione clinica nel servizio sanitario toscano
24/07/13
Il riordino dei comitati etici disposto dal cosiddetto Decreto Balduzzi ha offerto l’occasione per modificare sostanzialmente il quadro regionale.
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Il riordino dei comitati etici disposto dal cosiddetto Decreto Balduzzi ha offerto l’occasione per modificare sostanzialmente il quadro regionale.
Ne parlano Laura Canavacci e Marco Menchini, del Settore Qualità dei servizi e partecipazione del cittadino della Regione Toscana.
Il potenziamento del sistema per la sperimentazione clinica è in atto ormai in Regione Toscana dal 2006 quando, con la delibera della giunta regionale 788 del 2006, il sistema sanitario ha assunto su di sé specifici impegni per il miglioramento dell’operatività e lo sviluppo di questo settore: negli anni, a fronte di una crescita dell’offerta regionale, resa competitiva in termini di efficienza e qualità e segnata da una sostanziale riduzione dei tempi autorizzativi delle sperimentazioni, sono stati registrati incrementi degli investimenti privati nelle nostre aziende sanitarie. La Regione Toscana ha poi stipulato protocolli d’intesa per la sperimentazione clinica con 10 tra le principali aziende del settore, che di fatto hanno creato un percorso di partnership per una sempre maggiore operatività e vivacità del sistema. L’esperienza maturata ha dunque dimostrato l’efficacia di supportare con interventi mirati l’operato dei comitati etici a garanzia dei diritti dei cittadini, ma ha reso anche evidente la necessità di agire con una prospettiva di sistema, che valorizzi l’intero settore della ricerca, superando le persistenti criticità e realizzandone pienamente le potenzialità.
Il riordino dei comitati etici disposto dal cosiddetto Decreto Balduzzi ha ora offerto l’occasione per modificare sostanzialmente il quadro regionale: con la delibera della giunta regionale 418 del 2013 è stato infatti costituito un unico Comitato etico per la sperimentazione clinica, articolato in 4 sezioni (Comitato Etico Area Vasta Centro, Comitato Etico Area Vasta Sud Est, Comitato Etico Area Vasta Nord Ovest, Comitato Etico Pediatrico) in via di insediamento presso le quattro Aziende Ospedaliero Universitarie. E a supporto di questa scelta forte nella direzione del coordinamento e della razionale programmazione delle azioni, sono state approvate con la delibera della giunta regionale 503 del 2013 (Allegato B) le Linee di indirizzo per lo sviluppo e la promozione della sperimentazione clinica nel servizio sanitario regionale toscano: le nuove direttive individuano nella piattaforma offerta dai Dipint un elemento essenziale per migliorare la definizione degli strumenti di gestione scientifica, amministrativa ed economica dei Comitati Etici (personale di supporto, gestione delle risorse, strumenti informatici, strutture e percorsi condivisi adeguati alle nuove realtà) e il loro sempre maggiore raccordo in considerazione del ruolo che da essi dovrà ora essere svolto nella nuova configurazione del sistema toscano.
Un secondo elemento di qualificazione è stato individuato nella necessità di azioni mirate alla razionalizzazione e alla standardizzazione delle prassi operative per la gestione e la conduzione delle sperimentazioni cliniche, che si auspicano sempre più coordinate tra aziende sanitarie e università, per l’innovazione nelle procedure da adottare, il loro monitoraggio e per lo sviluppo di specifiche aree (ad es. pediatria e medical device).
La creazione di un Comitato Tecnico Scientifico (CTS) regionale realizza infine la volontà di dotare il sistema di un organo di coordinamento per la promozione e l’indirizzo dell’attività di sperimentazione clinica: i diversi protagonisti coinvolti possono dunque trovare in questo tavolo, presieduto dallo stesso Assessore, il luogo per definire e attuare linee comuni di azione per garantire quegli obiettici strategici utili a rendere la Toscana un territorio competitivo dove fare sperimentazione di effettiva qualità e portatrici di reale innovazione per la clinica.
Con questo importante sostegno al coordinamento e allo sviluppo del sistema, la Regione Toscana vuole rilanciare la sfida in questo settore, nella consapevolezza che “la ricerca è una funzione fondamentale, costitutiva e pervasiva di ogni moderno sistema sanitario, poiché, se opportunamente e razionalmente programmata, condotta e monitorata, alimenta lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ed operative e la conseguente messa a punto di processi e prodotti innovativi, in grado di migliorare la capacità di risposta del sistema e la sua efficacia in termini di guadagno di salute della popolazione” (Piano sanitario regionale 2008-2010).
Laura Canavacci,
Collaboratore Settore Qualità dei servizi e partecipazione del cittadino – Regione Toscana
Marco Menchini,
Dirigente responsabile Settore Qualità dei servi e partecipazione del cittadino – Regione Toscana
FONTE: Il Sole 24 Ore Sanità Toscana, n. 28 anno XVI del 23-29 luglio 2013
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