#NUTRACEUTICA. Oliva Plus, un olio di oliva dall’alto valore nutraceutico
22/04/15
Il progetto si porpone di sviluppare un olio di oliva a parametri nutraceutici e organolettici controllati.
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Il progetto si porpone di sviluppare un olio di oliva a parametri nutraceutici e organolettici controllati.
“Sviluppo di processo innovativo per la produzione di olio di oliva a parametri nutraceutici e organolettici controllati”. E’ questo il titolo del progetto del Polo Tecnologico di Magona di Cecina che sarà protagonista all’Expo di Milano in qualità di vincitore, insieme ad altri tredici progetti di ricerca, del bando Nutraceutica della Regione Toscana. Il lungo titolo è stato riassunto dalla formula “Oliva Plus”, che sintetizza l’obiettivo del progetto: valorizzare le componenti nutraceutiche dell’olio di oliva. Ne abbiamo parlato con il Prof. Cristiano Nicolella, responsabile scientifico e coordinatore del progetto per l'ente capofila, il Consorzio Polo Tecnologico Magona.
Ci descriva in sintesi il progetto
L’obiettivo principale del progetto “Oliva Plus” è la formulazione e lo sviluppo di un prodotto innovativo: un olio di oliva a parametri nutraceutici e organolettici controllati. Il progetto mira quindi a valorizzare le componenti nutraceutiche dell’olio di oliva, uno dei prodotti agroalimentari più rappresentativi del territorio toscano. La raffinazione dell’olio di oliva, se da un lato permette di ottenere prodotti con caratteristiche qualitative e organolettiche controllate, dall’altro comporta la perdita di molti degli elementi nutraceutici. Noi cerchiamo di creare un prodotto con qualità organolettiche controllate, aggiungendo proprietà nutraceutiche.
Perché avete scelto proprio l’olio di oliva?
L’olio extravergine di oliva ha straordinarie proprietà nutraceutiche, riconducibili alla sua composizione in termini di macro e microcomponenti. Gli stessi microcomponenti con proprietà nutraceutiche forniscono all’olio extravergine di oliva caratteristiche sensoriali e organolettiche uniche e particolari, non necessariamente apprezzate da tutti i consumatori, in particolare da quelli lontani dall’area mediterranea. La raffinazione dell’olio di oliva se da un lato permette di ottenere prodotti con caratteristiche qualitative e organolettiche controllate, anche a partire da materie prime non edibili, dall’altro comporta la perdita di molti degli elementi nutraceutici. Noi abbiamo cercato di lavorare su questo, anche partendo da un’esigenza commerciale del partner industriale del progetto, la “Salov” Spa, azienda di Massarosa molto importante che ormai da quasi cento anni produce e commercia olio anche per il mercato internazionale.
Quali sono gli altri soggetti coinvolti nel progetto?
Il Consorzio Polo Tecnologico Magona è il capofila del progetto, ma sono molte altre le competenze impegnate nel campo della chimica, della farmaceutica e dell’ingegneria, a partire dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro – ambientali dell’Università di Pisa e il Dipartimento di Scienze della vita dell’Università degli Studi di Siena. E poi, come dicevamo, la Salov, presso la quale utilizziamo anche la raffineria pilota per le prove dei processi di separazione dei microcomponenti di interesse dai sottoprodotti.
Quali potenzialità commerciali potrebbe avere Oliva Plus?
Il consumo dell’olio di oliva raffinato è diffuso soprattutto in paesi lontani dall’area mediterranea, dove il gusto dell’extravergine risulta generalmente poco gradito. Nonostante i potenziali benefici sulla salute indotte da un prodotto che abbini le caratteristiche organolettiche dell’olio raffinato con le proprietà nutraceutiche dell’extravergine, non esiste ad oggi un prodotto commerciale in cui microcomponenti selezionati vengano dosati all’olio raffinato in modo da conferirgli i connotati di alimento funzionale. La ricerca proposta è in questo senso del tutto innovativa, e i risultati possono essere estesi alla formulazione, oltre che di un olio raffinato plus anche di un olio extravergine plus, in cui vengano aggiunti microcomponenti perduti con la frangitura. I risultati del progetto relativi alla innovazione di prodotto e di processo costituiscono un efficace supporto alla competitività per l’industria toscana dell’olio, la cui tradizione secolare è oggi minacciata dalla concorrenza di gruppi industriali stranieri, che hanno ormai rilevato molti degli storici marchi toscani di olio di oliva.
A che punto è il progetto?
Stiamo procedendo a definire quali possono essere le caratteristiche del prodotto. Sulla base di questo abbiamo già iniziato a prelevare i primi campioni, facendo i primi passi per le separazioni. L’ingegnerizzazione del processo produttivo prevista dal progetto passerà attraverso prove di separazione, purificazione e dosaggio delle componenti nutraceutiche, effettuate prima in laboratorio e poi utilizzando l’impianto pilota di raffinazione installato presso Salov. Lo sviluppo del prodotto Oliva Plus si ipotizza terminato entro i due anni di durata del progetto, dopo di che procederemo con le valutazione tecnico-economiche e di mercato.
Il progetto Oliva Plus è uno dei 14 progetti toscani vincitori del Bando Nutraceutica e verrà presentato ad Expo 2015. Cosa si aspetta da questo evento?
Credo sia una grande opportunità per valorizzare la nutraceutica in una regione, come la nostra, in cui il ruolo dell’agroalimentare è molto importante. Dal mio punto di vista l’Expo è un’occasione di crescita legata soprattutto ai bandi e ai progetti di ricerca, rispetto ai quali la Regione ha fatto, fino ad oggi, un ottimo lavoro.
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