“Infezioni enterovirali e danno delle beta-cellule pancreatiche nel diabete tipo 1”. E’ questo il progetto di ricerca di Fondazione Umberto Di Mario (FDM) che nel 2015 sarà sostenuto dalla Juvenile Diabetes Research Foundation International, organizzazione di pazienti a supporto della ricerca scientifica sul diabete.
Il progetto, condotto dal Prof. Francesco Dotta dell'Università di Siena e coordinatore scientifico di FDM, si propone di contribuire in modo determinante al progresso della conoscenza sui meccanismi responsabili della perdita delle cellule che producono insulina e che determinano la comparsa del diabete tipo 1.
Il progetto di ricerca. Il progetto ha come obiettivo quello di identificare i meccanismi molecolari attraverso i quali alcuni virus possono infettare le cellule beta del pancreas, causandone la distruzione oppure l’incapacità a produrre insulina, il principale ormone coinvolto nella regolazione dei livelli di glicemia. I risultati dello studio potranno contribuire sia ad una migliore comprensione della patogenesi del diabete tipo 1 con particolare riferimento a quegli eventi che precedono la comparsa della malattia, sia all’elaborazione di eventuali strategie terapeutiche mirate a proteggere le cellule beta pancreatiche dalle infezioni virali e dalle loro conseguenze.
La Fondazione Umberto Di Mario. La Fondazione Di Mario ONLUS, che ha sede a Roma e a Siena, opera nell’ambito della medicina traslazionale in particolare per la cura del diabete, con particolare riferimento al diabete tipo 1. Dal 2009, la Fondazione è ospitata in Toscana Life Sciences e, da quell’anno, ha promosso e supportato progetti di ricerca di eccellenza e altre iniziative (fellowships, workshops) coadiuvata da un fitto network di istituzioni a livello internazionale. Il gruppo “senese” è composto da sei giovani ricercatori con il coordinamento scientifico del Prof. Francesco Dotta, diabetologo dell’Università di Siena. Le risorse ottenute dalla Fondazione per attività di ricerca provengono dalle più prestigiose istituzioni internazionali quali l’Unione Europea, l’Istituto Nazione per la Salute americano (NIH) e dalla Juvenile Diabetes Research Foundation.
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