La nuova terapia per combattere il melanoma, che combina due nuovi anticorpi, funziona, aumentando significativamente le risposte cliniche osservate nei pazienti trattati. Il rassicurante risultato è stato appena presentato in anteprima mondiale al meeting ASCO – American Society for Clinical Oncology a Chicago, davanti ad oltre 10 mila delegati e, in contemporanea, è stato pubblicato su New England Journal of Medicine, la più importante rivista scientifica medica al mondo. Lo studio è frutto anche del grande contributo dell’Italia, con l’Immunoterapia Oncologica dell’AOU Senese, diretta dal dottor Michele Maio che, insieme ad altri due centri, lo IOV di Padova e l’IEO di Milano, ha portato avanti la sperimentazione presentata a Chicago.
Sulla scorta dei risultati già molto buoni ottenuti nelle sperimentazioni eseguite con ciascuno dei due anticorpi monoclonali che attivano il sistema immunitario a essere fortemente reattivo contro il tumore, l’ipilimumab e il nivolumab, i ricercatori hanno messo a punto uno studio che ha combinato, insieme, i due farmaci. Entrambi infatti hanno il pregio di attivare il sistema immunitario, agendo in momenti diversi della risposta immunitaria, contro molecole differenti, il CTLA4 per l’ipilimumab e il PD1 per il nivolumab.
“I risultati - spiega Maio - sono stati positivi e la combinazione dei due anticorpi permette di aumentare ancora di più la risposta del sistema immunitario. Ciò ci fa ben sperare per continuare ad aumentare la sopravvivenza a lungo termine per i pazienti colpiti da melanoma in fase avanzata per i quali, sino a pochi anni fa, non c’era alcuna terapia”.
In questo studio di fase III, effettuato per valutare l’efficacia definitiva della combinazione dei due anticorpi, 314 pazienti, sui 945 trattati complessivamente, hanno ricevuto la combinazione dei due farmaci; quest’ultima ha dimostrato di essere efficace e sicura.
“La sperimentazione presso il nostro Centro di Siena ha coinvolto 15 pazienti provenienti da tutta Italia – prosegue l’oncologa Anna Maria Di Giacomo - I risultati complessivi individuano una risposta positiva al trattamento del 70,8%.” In particolare, sia la regressioni complete di malattia che quelle parziali ottenute con la combinazione terapeutica sono state superiori rispetto a quelle osservate utilizzando le due molecole da sole: si tratta dell’11,5% di risposte complete e del 46,2% di risposte parziali. I pazienti che hanno mantenuto stabile la malattia rappresentano invece il 13,1% del totale.
“I risultati premiano anche il grande investimento fatto nella ricerca - aggiunge Maio - e il contributo di tutta l’équipe immunoncologica senese. Inoltre è stato importante anche il supporto dell’ospedale di Siena e della Regione Toscana che è stata la prima in Italia ad attivare, proprio a Siena, un reparto interamente dedicato all’immunoncologia, una lungimiranza che oggi porta risultati importanti e promettenti a tutti i pazienti italiani, un altro passo avanti fondamentale nella lotta contro il cancro”.
FONTE: Ufficio stampa AOU Senese
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