Lotta al diabete insulino-dipendente: Toscana protagonista del bando europeo da oltre 35 milioni di euro
13/10/15
Siena coordinerà la rete nPOD, la biobanca che si occupa della raccolta e dello studio dei tessuti pancreatici
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Siena coordinerà la rete nPOD, la biobanca che si occupa della raccolta e dello studio dei tessuti pancreatici
Oltre trentacinque milioni di euro per la ricerca contro il diabete. Sono queste le risorse messe in campo dall’Unione Europea e dalla Federazione Europea delle Industrie Farmaceutiche (EFPIA), attraverso il bando che si è aggiudicato il consorzio scientifico al quale appartengono due gruppi di ricerca toscani: il primo dell’Università di Siena, coordinato dal professor Francesco Dotta, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, e il secondo di Pisa, coordinato dal professor Piero Marchetti, Direttore della Sezione dipartimentale di Endocrinologia e Metabolismo dei trapianti d’organo e cellulari dell’AOU pisana. Al progetto, che partirà a inizio novembre e durerà sette anni, parteciperà anche la Fondazione Toscana Life Sciences come sede di laboratorio.
La ricerca si concentrerà sul diabete di tipo 1, quello che, ad oggi, prevede una terapia insulinica per tutta la durata della vita del paziente. L’Unità di Siena avrà anche il compito di coordinare la rete “nPOD”, ovvero la biobanca che si occupa della raccolta e dello studio dei tessuti pancreatici. Tali tessuti saranno analizzati per scoprire, da un lato, i meccanismi responsabili della malattia e, dall’altro, gli eventuali biomarcatori che potrebbero identificare la migliori strategie diagnostiche e terapeutiche per i pazienti. Semplificando, l’obiettivo del progetto è quello di riuscire a determinare, magari da un semplice esame del sangue, la migliore terapia per il diabete di tipo 1. Il lavoro dell’unità di Pisa, invece, si occuperà dell’importante studio delle cellule beta e dei difetti della secrezione insulinica in questa forma di diabete.
“Siamo molto orgogliosi di essere riusciti ad aggiudicarci un bando di questa portata – sottolinea il professor Francesco Dotta - che era estremamente selettivo e, caso praticamente unico, prevedeva un solo Consorzio vincitore. La soddisfazione è ancora maggiore per il fatto che ben due unità toscane fanno parte del Consorzio e che una di essa è anche coordinatrice del progetto ‘Network for Pancreatic Organ Donor with Diabetes’. Un ruolo di primo piano, in un progetto di ricerca internazionale che si propone di contribuire in modo determinante al progresso della conoscenza sui meccanismi responsabili della perdita delle cellule che producono insulina e che determinano la comparsa del diabete tipo 1. Il progetto è inoltre cofinanziato dalla Juvenile Diabetes Research Foundation International, una delle più importanti organizzazioni di pazienti a supporto della ricerca scientifica sul diabete a livello mondiale”.
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