Diabete di tipo 2: nuovo progetto europeo coinvolge gruppo di ricerca pisano
02/12/15
La ricerca toscana sul diabete continua a cogliere nuove e importanti sfide. Gruppo di ricerca pisano è coinvolto in tre progetti europei
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La ricerca toscana sul diabete continua a cogliere nuove e importanti sfide. Gruppo di ricerca pisano è coinvolto in tre progetti europei
Dopo l’aggiudicazione del bando europeo di ricerca sul diabete di tipo 1, che coinvolge le unità di Siena (coordinata dal professor Francesco Dotta ) e Pisa, oggi la notizia che il gruppo di ricerca guidato da Piero Marchetti, professore di Endocrinologia nel dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa e direttore di Endocrinologia e Metabolismo dei Trapianti dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana (AOUP) è coinvolto in un nuovo importante progetto contro il diabete, in questo caso di tipo 2.
L’obiettivo del progetto è individuare trattamenti innovativi del diabete mellito di tipo 2, focalizzando l’attenzione sul ruolo delle cellule beta che producono insulina. Lo studio, finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma “Innovative Medicines Initiative Joint Undertaking” durerà quattro anni ed è il terzo progetto europeo sul diabete che si aggiudica il team di ricercatori pisani.
“I tre progetti, ognuno con specificità proprie - spiega Piero Marchetti - intendono chiarire i molteplici meccanismi che portano all’insorgenza e alla progressione del diabete di tipo 2, nonché alla individuazione di nuove prospettive terapeutiche di questa forma, la più comune, della malattia”. In particolare, questo nuovo progetto, dal titolo “RHAPSODY: Assessing risk and progression of prediabetes and type 2 diabetes to enable disease modification” si propone di utilizzare sofisticati approcci sperimentali e analitici per lo studio dei meccanismi di danno delle cellule che producono insulina, e lo sviluppo di sistemi di cura personalizzati. “Siamo l’unico gruppo nazionale, e uno dei pochissimi a livello europeo, finanziato dalla Comunità Europea su molteplici e contemporanei progetti sul diabete – ha concluso Marchetti – ed è questo motivo di indubbia soddisfazione”.
Questo riconoscimento - sottolineano da Pisa - deriva dall’impegno profuso negli anni dal gruppo di giovani medici e ricercatori che collaborano con il professore Marchetti, lavoro che è stato reso possibile dal sostegno dell’Università di Pisa e dell’AOUP, dall’aiuto indispensabile del Dipartimento Integrato Interistituzionale (DIPINT) e dai contributi di altri gruppi, in particolare la Chirurgia generale e dei trapianti diretta dal professore Ugo Boggi, la Chirurgia epatica e del trapianto di fegato diretta dal professore Franco Filipponi, la Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti diretta dal dottore Fabrizio Scatena, la Diagnostica Anatomo-Patologica dei Trapianti, coordinata dalla professoressa Daniela Campani e il laboratorio di microscopia elettronica del dipartimento di Ricerca Translazionale e Nuove Tecnologie.
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