Parliamo di Probiomedica e della sua CapsuLight, una sorta di antibiotico a Led usa e getta, e di BioEnTech, startup innovativa impegnata a progettare e commercializzare tecnologie per il trattamento termico delle biomasse. Entrambe parteciperanno alla giorni di training prevista dal BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo Start-Up Initiative, di cui ieri si è tenuta a Firenze la prima tappa del roadshow nazionale.
Un “antibiotico” a Led. Il pitch di presentazione di Probiomedica, spin-off dell’Università di Firenze e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nata a luglio scorso, è stato affidato a Giuseppe Tortora. A lui il compito di spiegare come, dal mix di competenze multidisciplinari tra ingegneria, biologia, fotonica e robotica, sia nata un’innovativa tecnologia con una ricaduta d’azione, e di mercato, potenzialmente di vasta portata. Piccola come una pillola di antibiotico, ma senza effetti collaterali, CapsuLight è una capsula ingeribile a Led per la cura dell’infezione da Helicobacter pylori, un comune batterio dello stomaco con elevata resistenza agli antibiotici che può provocare gastrite cronica, ulcere e, in alcuni casi, la comparsa di cancro allo stomaco. CapsuLight emette una luminosità di frequenza studiata per avere la maggiore efficacia nella distruzione dell’Helicobacter pylor ed è sicura perché costituita di materiale inerte che non ha alcuna interazione biologica con l’organismo e inoltre si basa su tecnologie presenti in commercio da oltre un decennio. Il Boot Camp e l’accesso alla platea di investitori potrebbe essere molto importante per dare a Probiomedica lo possibilità di effettuare test clinici per verificare l’efficacia di CapsuLight su una vasta coorte di pazienti.
Carbone vegetale, un mercato di opportunità. Renato Nistri, ingegnere, ha presentato BioEnTech, che ha fondato insieme ad altri quattro ricercatori del Biomass Research Centre del Consorzio RE-CORD di Firenze. La loro proposta di impresa si basa sull’idea di sviluppare e commercializzare prodotti generati da biomassa grazie a processi biologici e termochimici innovativi in grado di ottimizzare l’efficienza del processo di conversione da utilizzare sia nelle aree rurali che industriali. La tecnologia brevettata BioEnTech guarda soprattutto alla produzione di carbone vegetale, materiale di partenza per la produzione di energia elettrica attraverso trattamento termico. Ma cosa è il carbone di legna? È un combustibile solido di origina biologica e rinnovabile, che viene prodotto da pirolisi lenta di biomasse lignocellulosiche a temperature superiori ai 300°C. Un mercato molto attraente - l’impiego del carbone vegetale spazia dagli usi industriali a quelli domestici, con applicazioni anche nella farmaceutica – anche in considerazione del fatto che ad oggi il consumo nazionale è basato sulle importazioni. La produzione di energia pulita e la valorizzazione di filiere produttive basate sulle biomasse, insomma, potrebbero portare benefici non solo in termini ambientali, ma anche e soprattutto economici.
Intanto, oggi, nuova tappa a Roma del BioInItaly raodshow, per proseguire a Napoli il 28 e a Catania, Milano e Torino nella prima settima di febbraio. Vi terremo aggiornati.
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