Dolore cronico: impiantati a Pisa i primi microstimolatori wireless in Italia
01/08/16
Dallo sviluppo delle tecnologie biomedicali wireless la possibilità di trattare in modo minimamente invasivo molti pazienti affetti da dolore cronico.
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Dallo sviluppo delle tecnologie biomedicali wireless la possibilità di trattare in modo minimamente invasivo molti pazienti affetti da dolore cronico.
I primi due impianti in Italia di una nuova generazione di microstimolatori wireless contro il dolore cronico, ‘risonanza-compatibili’ e impiantabili sia a livello midollare che sui nervi periferici, prodotti e certificati da una nota azienda americana, sono stati effettuati nei giorni scorsi a Pisa, nella Sezione dipartimentale di Anestesia e terapia del dolore dell'Aoup diretta dalla dottoressa Adriana Paolicchi. “Si tratta di una nuovissima tecnologia – spiega il dottor Giuliano De Carolis, che ha effettuato materialmente i due impianti - che ci permetterà di trattare in modo minimamente invasivo molti pazienti che potrebbero presentare possibili complicanze con i sistemi impiantabili di vecchia generazione”.
La procedura di neurostimolazione midollare nel trattamento del dolore cronico è una metodica conosciuta da diversi decenni. Nata alla fine degli anni sessanta, ha ottenuto nei decenni successivi una graduale diffusione nel campo del dolore cronico di difficile risoluzione con le comuni terapie farmacologiche. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una rapidissima evoluzione tecnologica che ci ha permessi di impiantare sistemi di neurostimolazione sempre più efficaci e sicuri. Oggi possiamo contare su nuove modalità di neurostimolazione che permettono di garantire un buon miglioramento della qualità di vita nei pazienti affetti da dolore cronico persistente. Fra le ultimissime novità in questo campo sicuramente ha un posto di primo piano la neurostimolazione midollare e periferica nata dallo sviluppo delle tecnologie biomedicali wireless. Queste si basano su due punti essenziali: innanzitutto massimo comfort e minima invasività chirurgica nella fase di impianto, e poi massima efficacia e sicurezza grazie alle nuove tecnologie di microingegneria.
“Già due anni fa - prosegue De Carolis - il centro pisano ha cominciato a utilizzare queste nuove tecniche che, nel frattempo, si sono evolute sia in termini di potenzialità che di efficacia. In questi giorni abbiamo iniziato ad impiantare i nuovi sistemi di seconda generazione, certificati non solo per la stimolazione midollare ma anche quella periferica e risultano essere compatibili con esami in risonanza magnetica. L’indubbio vantaggio di questi nuovi sistemi risiede nella minima invasività nella fase di posizionamento e impianto, visto che non è necessario effettuare incisioni chirurgiche della cute ma solo un minimo accesso di pochi millimetri. Questa tecnica potrà estendere la metodica anche a quei pazienti che fino ad ora non potevano essere sottoposti a procedure più invasive per problematiche legate a rischi infettivi, di sanguinamento ed altro. Tra i benefici quindi non solo il miglioramento del dolore e della qualità di vita del paziente ma anche la prevenzione delle possibili complicanze e una importante riduzione della spesa sanitaria".
Fonte: Ufficio stampa Aoup
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