La Toscana corre verso il futuro con le scienze della vita
18/10/16
Si è svolta a Siena l’assise annuale di Confindustria Toscana Sud, un'occasione per fare il punto sul settore e presentare numeri e prospettive.
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Si è svolta a Siena l’assise annuale di Confindustria Toscana Sud, un'occasione per fare il punto sul settore e presentare numeri e prospettive.
C’è sempre più voglia di scienze della vita in Toscana, perché è questo uno dei settori di sviluppo del futuro. L’assise annuale di Confindustria Toscana Sud che si è tenuta venerdì scorso nell’aula magna dell’Università di Siena è stata dedicata proprio alle life sciences, di cui sono stati presentati numeri e prospettive. Un comparto che “tira”, come dimostrano i dati presentati in apertura del convegno da Andrea Paolini, direttore generale di Toscana Life Sciences, Fondazione recentemente confermata soggetto gestore del Distretto Toscano Scienze della Vita. Un tassello importate, questo, perché è il motore che porta avanti, in primis, la collaborazione tra imprese e sistema della ricerca pubblica e privata sul territorio regionale. E se i numeri del comparto sono positivi è perché “gli attori del territorio - come ha tenuto ha sottolineare Paolini - sono riusciti a portare avanti una visione strategica comune sullo sviluppo del settore”.
I numeri. Oltre 15mila addetti; più di 300 milioni investiti in ricerca e sviluppo; oltre 1,1 miliardi di export. Questa è la fotografia delle scienze della vita in Toscana, terza regione per impianti di produzione biotech che ha visto nascere sul suo territorio 37 startup delle 291 presenti in Italia. Se la Toscana è al centro della crescita delle life sciences, Siena ne è il suo cuore pulsante con una forte specializzazione nel biotech. Nella città del Palio sono oltre 3.600 gli addetti diretti, di cui oltre 700 in R&S. Oltre 190 milioni gli investimenti e un 97 per cento di quota di export farmaceutico sul totale dell’export hi tech provinciale. “Le scienze della vita - ha detto Paolo Campinoti, presidente della delegazione di Siena di Confindustria aprendo l’evento - sono un pilastro su cui costruire il nostro futuro. Siena è il luogo ideale dove scienza e innovazione possono trovare partner di valore mondiale. Siamo orgogliosi del percorso che è stato avviato e vogliamo continuare ad essere un collante per le nostre imprese e uno stimolo alla ripresa e al cambiamento. Perché senza cambiamento non c’è futuro”.
Specializzazioni territoriali. Se i numeri danno il segno del trend positivo, in un quadro nazionale per altro incoraggiante (l’Italia è la seconda realtà europea come produzione e insidia la leadership della Germania), la cornice strategica delinea bene quelli che saranno i filoni di sviluppo futuri. Tra questi, un forte richiamo alle specializzazioni territoriali, che in Toscana, solo per fare un esempio, dovrebbero significare anche una crescita del comparto nutraceutico. Dalla collaborazione tra settore agroalimentare e quello scienze della vita potrebbe arrivare una diversa valorizzazione di prodotti/sostanze, andandone a dimostrare le caratteristiche e i possibili utilizzi per aiutare nella prevenzione, per coadiuvare nella cura e contribuire al benessere.
Nuovi paradigmi nel campo della salute. Si è parlato di numeri, di driver del cambiamento, ma anche di nuovi paradigmi nel corso dell’assise confindustriale monotematica sulle scienze della vita. E la medicina di precisione è senza dubbio il paradigma del futuro per tutto il mondo della salute. Un nuovo modello per la prevenzione, la diagnosi e la cura di patologie secondo un approccio personalizzato che tiene conto delle variazioni individuali del patrimonio genetico, dell’ambiente e dello stile di vita e che cambierà i modelli sanitari e di ricerca, la produzione di beni e l’erogazione di servizi ma, soprattutto, porterà a nuove forme di collaborazione e partnership pubblico-privato. “Le competenze, i servizi e la formazione - ha sottolineato il presidente di TLS, Fabrizio Landi - sono gli elementi che possono favorire l’attrazione di capitali e imprese da tutto il mondo. L’approccio della medicina di precisione cambierà i processi produttivi e il modo di produrre. E questa è una svolta epocale”.
Che la fase possa offrire grandi opportunità al settore, in Toscana e a Siena in particolare, è stato ampiamente condiviso da tutti gli attori della tavola rotonda, che ha visto partecipare rappresentati di Regione Toscana, Università di Siena, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Toscana Life Sciences, Farmindustria e GSK Vaccines. “Quello delle life sciences – ha sottolineato Paolo Ernesto Tedeschi, responsabile staff Regione Toscana – è uno dei distretti regionali che funziona meglio. In Toscana possiamo contare su una buona industria, ma anche su una buona sanità che hanno a monte una buona ricerca. La sfida è migliorare sempre più il rapporto tra istituzioni e imprese per rafforzare questo ecosistema”. Un legame, quello tra ricerca e sanità, che è stato al centro anche dell’intervento del rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni: “Le scienze della vita - ha detto - sono una grande prospettiva, coerente con la nostra tradizione, e un’opportunità a cui l’Università può offrire il suo apporto di determinazione e visione". Di visione strategica ha parlato anche Davide Usai, direttore generale della Fondazione MPS, che ha sottolineato la volontà di svolgere un ruolo sempre più attivo nelle progettualità di Toscana Life Sciences. “Abbiamo creduto in TLS anche nei momenti più difficili per la nostra Fondazione - ha detto Usai - ma la grande sfida sarà quella di riuscire a arrivare all’auto finanziamento di questo progetto, che tra dieci anni avrà gambe per camminare da solo”.
“L’industria farmaceutica - ha affermato Danilo Medica di Farmindustria - corre e fa correre il Paese. Le parole chiave per il futuro sono innovazione, internazionalizzazione e interdisciplinarità. Siamo il secondo produttore e vogliamo superare la Germania. Anche perché alta produttività e alto valore aggiunto sono le chiavi per continuare a crescere. Siena e la Toscana sono leader in questa cornice, a livello di impresa e a livello di ricerca e sviluppo”. Il ruolo da protagonista di Gsk Vaccines, in questo, è evidente, con Siena centro nevralgico a livello mondiale nella produzione di vaccini contro le diverse forme di meningite. Rino Rappuoli, amministratore delegato GSK Vaccines, ha ripercorso una storia che è insieme lotta contro una malattia devastante e frontiera di innovazione e scoperta. Oltre 20 anni di ricerca culminati con la messa a punto del vaccino contro il MenB, entrato in commercio nel 2013 e ora approvato in oltre 38 Paesi nel mondo. “Siena e Rosia sono gli unici luoghi al mondo dove si fanno i vaccini contro la meningite B - ha detto Rappuoli - e di questo siamo molto orgogliosi. C’è una grande richiesta che non riusciamo a coprire del tutto e ci sono malattie emergenti sulle quale stiamo lavorando”. Un quadro che dà l’idea delle opportunità per il futuro in questo settore.
PER APPROFONDIRE
La presentazione di Andrea Paolini, DG Fondazione TLS "Scienze della Vita, numeri e prospettive"
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