#FasSalute. E-Health: istruzioni personalizzate al paziente attraverso animazioni 3D
17/03/17
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Il progetto toscano Imagact-Med sta lavorando alla realizzazione e al testing di un sistema di comunicazione che sfrutta le potenzialità delle animazioni 3D per fornire istruzioni ai pazienti in modo semplice ed economico.
FIRENZE. Potrebbe arrivare presto negli ospedali toscani un sistema che utilizza il linguaggio universale delle immagini per migliorare la corretta esecuzione delle istruzioni personalizzate che ogni paziente riceve dal personale sanitario dopo aver effettuato un intervento. Parliamo di un passaggio delicatissimo, che può determinare il successo della terapia, e che spesso viene compromesso per la complessità delle azioni da eseguire, ma anche per un linguaggio, quello medico, non a tutti accessibile o ben comprensibile. Ecco allora un progetto, finanziato nell’ambito del bando Fas Salute della Regione Toscana, che punta a sviluppare sistemi di accessibilità universale per la sanità attraverso rappresentazioni 3D dell'azione da compiere, che si tratti dalla medicazione di una ferita chirurgica, della cura del neonato o di come eseguire correttamente un’attività riabilitativa. Di Imagact-Med, questo il nome del progetto di ricerca che coinvolge tre Dipartimenti dell’Università di Firenze e l’IRCCS Fondazione Stella Maris di Pisa, abbiamo parlato con il Professor Massimo Moneglia, docente di glottologia e linguistica presso il Dipartimento di lettere e filosofia dell’Ateno fiorentino e responsabile scientifico del progetto.
Partiamo dagli obiettivi, che tipo di sistema intendete sviluppare?
Vogliamo realizzare un sistema flessibile che sfrutti il potenziale delle animazioni 3D per comunicare in modo semplice delle istruzioni mediche complesse. L’obiettivo primario è quello di offrire ai pazienti che hanno effettuato un intervento terapeutico una rappresentazione non equivoca dell’azione da compiere. Il prototipo sarà sviluppato su casi d’uso che riguardano l’area della cura del bambino, ovvero campi in cui l’istruzione al paziente è mediata dai genitori che hanno spesso difficoltà linguistiche o cognitive che rendono difficile la comunicazione, ma sarà estendibile a tutti i campi medici che prevedono istruzioni post intervento. Imagact-Med metterà a disposizione della sanità toscana un prodotto veicolabile attraverso qualsiasi supporto - fisso ma soprattutto mobile, a partire da tablet e smartphone - che produce istruzioni mediche per immagini in modo semplice, economico, personalizzabile e soprattutto controllato dal medico, ovvero strettamente aderente alle esigenze sanitarie.
Da dove nasce la necessità di creare un dispositivo di questo tipo?
Dare istruzioni in ambito sanitario attraverso l’uso del linguaggio scritto e verbale, come avviene attualmente, è problematico per varie ragioni. Più le azioni sono specifiche e dipendono da esigenze terapeutiche complesse, più sono necessari termini tecnici e una sintassi articolata, che rispondono più all’esigenza di correttezza formale che all’esigenza di comunicare. Ne consegue che le istruzioni sono difficili da capire e da seguire anche per pazienti dotati di alta scolarizzazione, e in più, debbono essere spesso impartite a pazienti anziani o, in una società multiculturale ad alta immigrazione come la Toscana, a pazienti con scarsa competenza della lingua italiana. Per tutti questi motivi, la dimissione è un’attività che occupa una percentuale significativa del tempo dei medici, impatta negativamente sull’organizzazione delle strutture e, soprattutto, ha un esito incerto. La comunicazione delle istruzioni attraverso animazione 3D, utilizzando il linguaggio universale delle immagini, è facile da comprendere indipendentemente dalla lingua del paziente, risulta facilmente adattabile alle esigenze culturali ed è integrabile con interfacce multilingui semplici.
Cosa rende innovativo il vostro progetto e quale miglioramento potrebbe apportare rispetto allo stato dell'arte in materia?
L’animazione 3D è utilizzata con sempre maggior frequenza nei contesti in cui è necessario dare istruzioni. Penso, per esempio, al suo utilizzo come supporto didattico nella formazione degli operatori, ai tutorial disponibili su internet per fornire le istruzioni d’uso dei prodotti tecnologici e, nei contesti multilingui, alle istruzioni attraverso avatar ai passeggeri dei voli aerei. La piattaforma che stiamo sviluppando risulta innovativa e adeguata al contesto medico per una serie di soluzioni adottate su vari livelli. Dal punto di vista infrastrutturale, garantisce un canale strutturato di comunicazione tra i sanitari e i film makers che riduce i tempi e i costi di realizzazione, permette la validazione dei prodotti e rende quindi economicamente possibile l’utilizzo di questa tecnologia in ambito sanitario; in particolare, permette al medico di definire il messaggio in modo adeguato e al film maker di produrre il video sulla base di specifiche condivise.
E dal punto di vista tecnologico?
A livello di soluzioni tecniche per la realizzazione dell’animazione 3D, la piattaforma permette la modificazione dei messaggi attingendo a una base dati di azioni elementari che possono facilmente essere utilizzate per personalizzare le istruzioni e incrementate nel tempo in modo da ridurre i costi di produzione, via via che la base dati delle azioni elementari sarà sviluppata. Il sistema si presenta inoltre come una soluzione di e-health fortemente innovativa in quanto, attraverso la modellazione 3D delle azioni, permette in linea di principio di legare la fase dell’istruzione alla fase del follow up. A livello linguistico-culturale, sfruttando la possibilità di vestizione degli scheletri, la piattaforma permette poi di adattare gli avatar alle esigenze culturali o etiche degli utenti, facilitando quindi il rapporto interpersonale tra il medico e i pazienti di culture diverse. Imagact-Med semplifica infine, enormemente, le interfacce multilingui del prodotto informativo.
Da chi è composto il vostro consorzio e qual è il contributo dei soggetti beneficiari in termini di attività di ricerca?
Il consorzio è formato dall’Università di Firenze, che partecipa con tre Dipartimenti e dall’IRCCS Fondazione Stella Maris di Pisa, eccellenza toscana nell’ambito della cura e della riabilitazione del bambino. Il Dipartimento di Lettere e Filosofia (capofila), con l’unità di ricerca LABLITA, è responsabile del design dell’infrastruttura di sistema, realizzata attraverso sotto-contratti con imprese toscane, delle interfacce multilingui e del sistema di conversione dell’informazione linguistica in animazioni. Il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione (responsabile prof. Marco Bertini), attraverso il centro di eccellenza MICC, realizza l’infrastruttura di modellazione e produzione delle animazioni e le animazioni previste nei casi d’uso del progetto, mentre il Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (responsabile prof. Carlo Dani) fornisce i casi d’uso nell’ambito della cura del neonato sano e patologico e valida i prodotti e l’adeguatezza dell’infrastruttura nella sua area medica. La Fondazione Stella Maris, che partecipa al progetto attraverso la Sezione di neurologia della prima infanzia, fornisce i casi d’uso nell’ambito della riabilitazione e della cura dei bambini con vari tipi di danno neurologico e valida i prodotti e l’adeguatezza dell’infrastruttura nella sua area medica (responsabile dott. Andrea Guzzetta).
Qual è il ruolo delle imprese partecipanti? In che termini la partecipazione delle imprese può rappresentare un valore aggiunto per il progetto?
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