Ricerca e sanità, accordo tra Regione Toscana e Bayer
19/01/18
Si arricchisce di un nuovo importante partner il progetto avviato dalla Regione Toscana nel 2006.
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Si arricchisce di un nuovo importante partner il progetto avviato dalla Regione Toscana nel 2006.
Nei giorni scorsi infatti, Regione Toscana e Bayer Spa hanno firmato un protocollo che punta alla realizzazione e allo sviluppo di una rete integrata di strutture per la ricerca in ambito sanitario. Con la firma di questo documento diventano quindici le aziende partner del progetto. Per la Regione ha firmato l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, per Bayer il direttore divisione Pharmaceuticals Giovanni Fenu.
La Regione investe così sempre con maggior convinzione nel settore della sanità, mostrandosi interessata a promuovere e sostenere le attività di ricerca, con particolare riferimento alle biotecnologie e alle scienze della vita. Fondamentale per questo il contributo delle aziende farmaceutiche per lo sviluppo dei progetti di ricerca e di quelli di produzione e commercializzazione di farmaci.
“Siamo orgogliosi - ha commentato Giovanni Fenu, direttore divisione Pharmaceuticals di Bayer - di questa collaborazione perché riconosce il forte impegno di Bayer sul fronte della ricerca, innovazione e formazione. Ritengo che questo accordo sia una buona opportunità per continuare a promuovere occasioni di partnership con l'amministrazione, nella direzione di creare valore aggiunto per il sistema Italia, rendendolo maggiormente attrattivo e competitivo”.
“L’impegno della Regione in questo ambito è sostenuto dalla convinzione che la ricerca, ove opportunamente programmata, sia un valore fondante del servizio sanitario, per le sue ricadute in termini di guadagno di salute per la popolazione e perché garantisce l’innovazione dell’offerta sanitaria, attraendo investimenti qualificati nel nostro territorio. Col Programma regionale di sviluppo 2016-2020 – si legge nella nota della Regione Toscana - ha inteso sviluppare la competitività del proprio sistema per la ricerca e dei sistemi produttivi, e sostenere la capacità di creare sinergie tra il Servizio sanitario, le Università, i centri di ricerca e le imprese del settore, anche attraverso l’implementazione delle attività del Distretto tecnologico Scienze della vita”.
Fonte: www.intoscana.it
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