In considerazione dell'alto numero di progetti presentati e della conseguente ingente richiesta di finanziamento, è stata decisa l'integrazione di 5 milioni per il Bando Ricerca Salute, recentemente approvata dalla giunta con una delibera presentata dall'assessore al diritto alla salute.
Il Bando Ricerca Salute è destinato a progetti di ricerca e sviluppo mirati al sostegno di processi di innovazione clinica e organizzativa del Servizio sanitario regionale e finalizzati al miglioramento della qualità dell'assistenza e dello stato di salute dei cittadini. La Regione Toscana comunica di aver ricevuto, in risposta al Bando, ben 233 domande, per una richiesta totale di 121.608.789 euro, a fronte dei 22.5 milioni di euro messi a disposizione inizialmente. Da qui la decisione di aggiungere altri 5 milioni.
Con il Bando Ricerca Salute, la Regione vuole rafforzare la ricerca e l'innovazione nel Servizio sanitario regionale, sostenere la crescita qualitativa dei livelli di assistenza, favorire processi di appropriatezza, sicurezza e ottimizzazione delle risorse nell'erogazione dell'assistenza sanitaria e farmaceutica; orientare sempre più le nuove conoscenze generate dal sistema della ricerca verso i bisogni di salute del cittadino, incoraggiare la collaborazione scientifica fra enti di ricerca toscani e il Servizio sanitario regionale, promuovere la collaborazione scientifica con gruppi di ricerca nazionali e internazionali, rafforzare e promuovere la ricerca nella rete oncologica nazionale.
I progetti presentati coprono tre ambiti di ricerca: medicina di precisione e personalizzata; nuovi modelli organizzativi e/o gestionali per il miglioramento dell'assistenza, diagnosi e cura, riabilitazione nel SSR; ricerca in ambito oncologico. Sono stati presentati dalle aziende sanitarie del SSR toscano (Aziende Usl e aziende ospedaliero-universitarie) e dagli enti del SSR che svolgono istituzionalmente attività di ricerca (Ispro - Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica; e Fondazione Toscana Gabriele Monasterio); e da organismi di ricerca che hanno sede legale o unità operativa sul territorio regionale.
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