“Biobanche: un’architettura per la Toscana”. E’ questo il titolo del nuovo appuntamento organizzato da Meet the Life Sciences, con la collaborazione della Regione e del Distretto toscano Scienze della Vita, in programma mercoledì 11 dicembre, a partire dalle ore 9.30, presso la Fondazione Fiorgen Onlus, in via de’ Tornabuoni 19, a Firenze. Il “Focus on” si concentrerà sulle sinergie da mettere in campo per valorizzare uno strumento strategico importante nel campo della ricerca per la salute quale quello delle biobanche.
L’iniziativa sarà aperta da tre interventi, quello di Markus Pasterk, della Biobanking and Biomolecular Research Infrastructure (BBMRI), di Marialuisa Lavitrano, dell’Università Milano Bicocca e coordinatore del nodo italiano di BBMRI e di Mirella Rossi, della Regione Liguria e coordinatrice del gruppo di lavoro tecnico inter-regionale per le biobanche della Conferenza Stato Regioni. A partire dalle ore 11.15 inizierà la tavola rotonda coordinata da Alberto Zanobini, della Regione Toscana, alla quale parteciperanno: Gianfranco Gensini dell’Università di Firenze, Mario Petrini dell’Università di Pisa e Vincenzo Sorrentino dell’Università di Siena. Il “Focus on” sarà anche l’occasione per confrontarsi sulla delibera, approvata nei giorni scorsi dalla Regione, relativa agli indirizzi per lo sviluppo di un sistema innovativo di biobanche in Toscana come piattaforma per la partecipazione a progetti e reti a livello europeo.
Le biobanche, strumenti da organizzare con spirito di comunità. “La raccolta e conservazione organizzata di materiale biologico – si legge nel testo - costituiscono una ricca risorsa per la comunità scientifica e sono un ponte fondamentale verso la ricerca traslazionale, con un conseguente miglioramento della salute e del benessere delle persone. La natura delle biobanche richiama uno spirito di comunità: le collezioni devono essere organizzate e strutturate secondo regole comuni e condivise, e devono costituire delle risorse istituzionali, che possano essere utilizzate da diversi gruppi di ricerca a livello globale”.
Un sistema regionale di biobanche da connettere alla rete nazionale e internazionale. “Il notevole patrimonio di materiali biologici raccolti – continua il documento - presenti nel territorio toscano, caratterizzati e utilizzati da numerosi gruppi di ricerca ha consentito l’esecuzione di importanti ricerche di base e traslazionali. E’ comunque indispensabile un passo avanti univoco delle varie realtà toscane verso un sistema condiviso, dotato dei requisiti e della massa critica necessari per diventare un vero patrimonio scientifico. La Regione intende promuovere un programma di sostegno istituzionale alle attività di ‘biobanking’ a livello regionale, finalizzato alla creazione di una rete regionale di biobanche che operano in sinergia e con elevati livelli di qualità. Tale rete deve puntare a porsi come un ‘hub’ credibile di cerniera in un network di biobanche nazionali e europee”.
Sviluppare e consolidare un network a servizio della ricerca. “Un sistema di biobanche regionale potrebbe presentare una serie di importanti opportunità per la Toscana, tra cui un rafforzamento del sistema della ricerca, la possibilità di accedere a fondi europei, e più in generale , nel lungo termine, possibili ricadute economiche per il territorio e sostanziali benefici per la salute dei cittadini. L’obiettivo è quello di avere un sistema progettato per rispondere alle esigenze di approcci scientifici che promuovono la ricerca medica , attraverso lo sviluppo e il consolidamento di un network a servizio della ricerca”.
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