NOVEMBRE: IL MESE DELLA LOTTA ALL’ANTIBIOTICO RESISTENZA. LA SITUAZIONE TOSCANA
28/11/19
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Un fenomeno in continuo aumento e che rappresenta oggi una priorità di sanità pubblica a livello mondiale.
Sebbene l’antibiotico-resistenza sia un problema globale, si presenta con differenze significative nei vari paesi e l’Italia si conferma tra quelli maggiormente interessati.
Nel nostro Paese, infatti, la resistenza agli antibiotici è tra le più elevate in Europa.
È stato stimato che ogni anno nei paesi dell’Unione europea e dell’area economica europea avvengono oltre 670.000 infezioni da batteri resistenti, 33.000 delle quali hanno decorso fatale. Il dato drammatico è che l’Italia è il paese che contribuisce maggiormente a questo triste primato, con oltre 10.000 decessi, circa un terzo del totale.
La diffusione di infezioni da batteri resistenti si traduce anche in un aumento dei costi a carico del sistema sanitario, in conseguenza dell’aumento delle giornate di degenza in ospedale e dell’incremento delle complicanze. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD - Organization for Economic Co-operation and Development) ha stimato che, fino al 2050, in Italia l’antibiotico-resistenza richiederà ogni anno poco meno di 2.500 giornate di degenza per ogni 100.000 abitanti.
Un quadro molto dettagliato è delineato da ARS TOSCANA nel suo report annuale.
Il Ministero della Salute ha presentato nel 2017 il Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza 2017-2020 (PNCAR) con l’obiettivo di fornire un indirizzo coordinato e sostenibile.
Le indicazioni del piano nazionale sono state riprese in Toscana con la delibera 1439 del 17 dicembre 2018 “Linee di indirizzo per un approccio integrato alla prevenzione e contrasto alle infezioni correlate all’assistenza, all’antimicrobicoresistenza e alla sepsi”.
Novembre, e più in particolare la settimana 18-23 novembre, è solitamente un mese dedicato alla sensibilizzazione su questi temi ma, il lavoro e l’attenzione verso questa grande sfida della medicina sono e devono essere continuativi. Nell’ambito delle iniziative regionali recentemente ufficializzate, si possono segnalare diversi progetti in corso svolti in collaborazione con enti internazionali.
Klebsiella Pneumoniae e New Delhi
Università di Firenze e AOU Careggi, insieme a ISS, nella più importante ricerca europea svolta su questa famiglia di superbatteri resistenti agli antibiotici e responsabili di gravi infezioni ospedaliere.
Alla ricerca, pubblicata su Nature Microbiology hanno partecipato atenei e istituti di ricerca di Gran Bretagna, Germania, Olanda. Ulteriori informazioni al link.
Come anche indicato nello studio, alcuni ceppi di Klebsiella pneumoniae hanno acquisito resistenze alla maggior parte degli antibiotici attualmente disponibili, compresi i carbapenemi, che sono ad ampio spettro. Tra questi ci sono anche i ceppi produttori di metallo-beta-lattamasi di tipo NDM (NDM, New Delhi Metallo beta-lactamase), un enzima che conferisce a questi batteri un’ulteriore resistenza agli antibiotici, anche quelli di ultimissima generazione.
Riguardo a questo, risultati promettenti sono stati ottenuti da un gruppo di ricerca dell’Università di Siena, utilizzando una molecola in studio da diversi anni, che ha mostrato attività antimicrobica su ceppi del batterio.
L’opportunità offerta dai vaccini
"E' nostra intenzione lavorare sempre di più sui vaccini per la resistenza agli antibiotici", ha recentemente dichiarato all'Adnkronos Salute Rino Rappuoli , pioniere nel campo dei vaccini e Chief Scientist and Head External R&D di GSK Vaccines a Siena che ha appena ricevuto il Robert Koch Award 2019 "Come azienda - spiega - stiamo lavorando a un vaccino per il Clostridium difficile, che stiamo portando in clinica. Inoltre, a Siena il Gsk Vaccine Institute for Global Health (Gvgh), che si occupa dei batteri resistenti agli antibiotici nei Paesi in via di sviluppo, dopo i vaccini per tifo e il paratifo, ha sviluppato un vaccino contro la Salmonella invasiva non tifoidea e sta lavorando ora sulla Shighella. Sono i due batteri al mondo più resistenti agli antibiotici".
Progetto di ricerca della durata di 5 anni, ospitato presso la Fondazione Toscana Life Sciences, vAMRes (“Isolation And Screening Of Human Monoclonal Antibodies Against Amr For Therapy And For Discovery Of Novel Vaccine Antigens") ha ottenuto un ERC (European Research Council) advanced grant di circa 2.5 mln €, assegnato a Rino Rappuoli (Principal Investigator) per indagare questa problematica con l’approccio dell’approccio della reverse vaccinology, da lui sviluppato alla fine degli anni Novanta . Il gruppo di ricerca vuole offrire una soluzione innovativa al fenomeno della resistenza agli antibiotici attraverso l’isolamento di anticorpi naturali e l’identificazione degli antigeni riconosciuti, sviluppando così vaccini in grado di colpire ceppi di gonococco, pneumococco ed Escherichia coli.
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