Arriva in Bio3DModel la prima stampante 3D che replica i tessuti umani
20/11/20
Si chiama Stratasys J750 DAP, (Digital Anatomy Printer) ed è in grado di replicare l’aspetto e la consistenza di organi e tessuti.
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Si chiama Stratasys J750 DAP, (Digital Anatomy Printer) ed è in grado di replicare l’aspetto e la consistenza di organi e tessuti.
La prima stampante 3D che replica i tessuti umani arriva in Toscana. Si chiama Stratasys J750 DAP, (Digital Anatomy Printer) ed è in grado di replicare l’aspetto e la consistenza di organi e tessuti. Una rivoluzione che arricchisce la dotazione di Bio3Dmodel, la divisione del gruppo THE3DGROUP dedicata alle tecnologie avanzate e ai servizi per il mondo medicale con sede a Firenze.
La Stratasys J750 DAP è il primo modello in Europa che opera con resine fotosensibili ed è in grado di utilizzare, in un unico progetto, diversi materiali contemporaneamente, con consistenze e colori diversi. Può replicare una mano completa, o un cuore, o un sistema vascolare con vene dello spessore di un millimetro e mezzo. Tecniche sofisticate che abbinate a un software di analisi delle immagini mediche (DICOM) consentono di creare, partendo da una tac o una risonanza magnetica, un modello tridimensionale dell’organo su cui si deve intervenire.
Innovazioni che fanno bene al Competence Center di Firenze che fa capo direttamente a una delle aziende del Gruppo, CAD Manager, con il coordinamento dell’ingegnere Giovan Battista Semplici. Realtà che conta collaborazioni con importanti centri di ricerca, a partire dal gruppo TIP - Team per l’Innovazione di Processo e Prodotto del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze, che opera attraverso il laboratorio T3Ddy, con l’Ospedale Pediatrico Meyer, e con altri centri ospedalieri come Careggi, Siena, Massa, per offrire soluzioni di cura innovative e personalizzate, basate sull’utilizzo della stampa 3D e di procedure CAD 3D. Esperienze importanti sono state portate avanti anche con e-SPpres3D, Spinoff del centro EndoCAS (Computer Assisted Surgery) dell’Università di Pisa, che sviluppa simulatori pazienti-specifici ad alto dettaglio anatomico.
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