Da uno studio della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nuovo approccio contro il Covid
02/12/21
La nuova tecnica di precisione è frutto del lavoro di tre gruppi di ricerca italiani guidati da Vincenzo Lionetti, Paolo Ciana e Angelo Reggiani
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La nuova tecnica di precisione è frutto del lavoro di tre gruppi di ricerca italiani guidati da Vincenzo Lionetti, Paolo Ciana e Angelo Reggiani
Parla anche toscano la ricerca che potrebbe portare a un nuovo farmaco per combattere il Cov-Sars-2. A portarla avanti è stata infatti la Scuola Superiore Sant’Anna insieme all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e all’Università degli Studi di Milano. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Pharmacological Research”, organo della “International Union of Basic and Clinical Pharmacology”.
Le menti dietro al progetto sono di tre gruppi di ricerca guidati da Vincenzo Lionetti (Scuola Superiore Sant’Anna, docente di Anestesiologia), Paolo Ciana (Università degli Studi di Milano, docente di Farmacologia) e Angelo Reggiani (Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), principal investigator, farmacologo). I tre si sono interrogati sulla possibilità di prevenire il progressivo avanzamento dell’infezione da parte di qualsiasi variante di Sars-CoV-2, bloccando il recettore ACE2, ovvero la “porta” che il coronavirus usa per entrare nelle cellule umane.
Per questo scopo è stato brevettato un nuovo approccio, che porterà potrebbe portare alla creazione di un farmaco basato sull’uso di un aptamero di DNA, ovvero un breve filamento oligonucleotidico, capace di legarsi in modo specifico al residuo K353 di ACE2 rendendolo inaccessibile alla proteina spike di qualsiasi coronavirus. Gli inventori hanno già identificato due aptameri anti K353, quelli capaci di inibire in modo dose-dipendente il legame della proteina virale spike all’ACE2 umana e così prevenire in modo efficace l’infezione delle cellule.
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