Sant'Anna e Istituto BioRobotica: studio su pelle artificiale
15/06/22
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Nature Machine Intelligence
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Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Nature Machine Intelligence
Presentato il funzionamento di una innovativa pelle artificiale sensorizzata sui robot collaborativi per consentire l’interazione fisica in sicurezza delle macchine con ambiente e persone. Lo studio è studio coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, le Università Sapienza di Roma e Campus Bio-Medico di Roma e Ca’ Foscari Venezia, e con il centro di competenza ARTES 4.0, è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Nature Machine Intelligence.
La tecnologia è stata sviluppata presso l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna grazie all'interazione scientifica del Neuro-Robotic Touch Lab, coordinato da Calogero Oddo, con Edoardo Sinibaldi dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Eduardo Palermo, ricercatore dell’Università Sapienza di Roma, Emiliano Schena, professore dell’Università Campus Bio-medico di Roma, con l’Università Ca’ Foscari Venezia e con il centro di competenza ARTES 4.0. Lo sviluppo della tecnologia avverrà attraverso un percorso di ricerca pluriennale finanziato anche dal Ministero dell’Università e della Ricerca con il progetto PARLOMA, dedicato allo sviluppo del braccio robotico collaborativo presentato, dalla Regione Toscana con il progetto TUNE-BEAM, sullo studio del senso del tatto umano, e dalla Commissione Europea con il progetto EINST4INE, sulla robotica collaborativa per industria 4.0.
Questa tecnologia si inserisce nel quadro della cosiddetta robotica collaborativa, con scenari diversi come la robotica medica, la robotica chirurgica, la robotica per l’assistenza personale, e permetterà ai robot di interagire con le persone e ad assisterle nel modo più sicuro nei compiti quotidiani. Un altro scenario è quello dell’industria 4.0: il robot potrà diventare un compagno del lavoratore e della lavoratrice permettendo di alleviare i compiti e la fatica fisica e riducendo l’incidenza degli infortuni sul lavoro.
In futuro, grazie alla collaborazione con il Centro di Competenza ARTES 4.0 e le imprese a esso associate, leader in settori chiave quali la robotica e la microelettronica, sarà possibile trasferire queste tecnologie di frontiera verso applicazioni industriali innovative di interazione persona-macchina-ambiente, che genereranno casi d’uso per la trasformazione digitale, migliorando la sicurezza sul lavoro e consentendo di programmare i robot con un semplice gesto interattivo o mediante l’esempio.
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