Secondo l'Eurobarometro il 60 per cento degli italiani non conosce i fondi strutturali dell'Unione europea e, tra chi sa di cosa si tratta, l'80 per cento non ne riconosce il valore. Eppure, senza queste risorse la Toscana (e tutta l'Italia) sarebbe meno sviluppata, meno dinamica e meno coesa e molte opere e progetti non avrebbero preso vita.
“L'Europa in Toscana: viaggio nella regione che cambia con i fondi europei” è il tour che il Governatore Enrico Rossi sta portando avanti con l’intento di visitare le realtà d’eccellenza del territorio nelle diverse province di appartenenza, raccontando l'Europa che aiuta i territori e accendendo, così, i riflettori su alcuni dei progetti che hanno beneficiato dei finanziamenti regionali su fondi europei, dando un volto a quei numeri.
Il 12 dicembre, nell’ambito della seconda tappa del tour, il Presidente Rossi ha visitato la Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) per un focus relativo al comparto delle scienze della vita. Ambito che ha beneficiato dei finanziamenti europei “sia per la messa a punto di infrastrutture e piattaforme tecnologiche in una fase iniziale, sia per l’avvio di attività di ricerca e innovazione da parte di realtà pubbliche e private per progetti e iniziative che nel tempo sono andati molto oltre gli obiettivi iniziali” come ricorda Andrea Paolini, Direttore Generale di TLS.
Alcuni numeri relativi al comparto delle scienze della vita parlano da soli, non solo in termini di sviluppo infrastrutturale, ricerca, progettualità, collaborazioni ma anche per quanto riguarda la formazione di figure altamente specializzate. Grazie al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), dal 2007 ad oggi sono stati finanziati oltre 140 progetti in ambito life sciences del valore totale di circa 210 milioni di euro, con un cofinanziamento pubblico di circa 110 milioni di euro, per lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi, da vaccini e nuovi farmaci a sistemi evoluti di drug delivery, a dispositivi per terapia, chirurgia e diagnosi basati su tecnologie fotoniche e robotiche, a sistemi informativi integrati e per telemedicina, gestione pazienti, a prodotti nutraceutici.
In merito alla formazione “ad alta specializzazione tecnologica”, volta a rispondere alle esigenze di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche nell’ambito delle life sciences, i corsi di formazione post diploma, promossi dalla Fondazione ITS Vita, hanno ricevuto 1 milione e 488 mila euro grazie al Fondo Sociale Europeo (tra quelli già conclusi e ancora attivi) mentre altri 891 mila euro si aggiungeranno per i corsi in partenza da qui al 2019.
“Finanziamenti che hanno reso possibile quell’assunzione del rischio caratteristica degli investimenti in innovazione e lo sviluppo di proficue collaborazioni tra le diverse realtà, sia pubbliche che private – prosegue Paolini – Inoltre, alcuni dei progetti realizzati hanno fatto da catalizzatori dell’attenzione di grossi investitori, anche stranieri, o dato vita alla realizzazione di vere e proprie facilities e piattaforme tecnologiche. Infine – conclude Paolini – hanno consentito di attrarre ulteriori finanziamenti nazionali ed europei vista l’eccellenza dei progetti nati sul territorio. È il caso di start-up ma anche di realtà più strutturate, incluse grandi imprese.”
All’incontro erano presenti il Presidente della Provincia, i rappresentanti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese, dell’Università degli Studi di Siena, della Fondazione MPS e delle numerose realtà che operano quotidianamente nell’ambito delle scienze della vita, a dimostrazione anche di quanto la collaborazione a livello territoriale abbia un ruolo di primaria importanza nella buona riuscita di questi progetti.
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